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Elezioni politiche. Chi e cosa? Le solite cambiali in bianco...
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Editoriale di Vincenzo Donvito
15 gennaio 2013 14:35
 
Tra qualche giorno saranno depositate le liste per le elezioni politiche di fine febbraio. La campagna elettorale e' gia' in corso e ne stiamo sentendo di tutti i colori. Sarebbe strano il contrario: avere piu' crema da scremare lo valutiamo come un aspetto positivo del nostro sistema democratico, anche se non possiamo non rilevare il fatto che tutte le creme non sono visibili allo stesso modo e questo -a nostro avviso- fa si' che il gioco sia truccato. La sovraesposizione mediatica di alcuni leader a detrimento di altri fa si' che venga meno un principio base della democrazia: uguaglianza di opportunita' e tutti uguali sulla linea di partenza. Certo c'e' anche il diritto di cronaca e di informazione, per cui gli operatori del settore non si possono tagliare le mani e la gola in nome della democrazia, e gli utenti non possono essere privati delle cronache del quotidiano. Per cui andrebbe trovato un giusto equilibrio in merito, ma, per l'appunto, “andrebbe”. E le note dell'Autorita' preposta (AGCOM) sono inascoltate e chi piu' puo' piu straccia la legalita' che grossomodo viene indicata da questa Auorita'.
Fin qui niente di nuovo. E percio' e preoccupante!
Ma un aspetto piu' nuovo c'e'. Mentre nelle passate tornate si andava a scegliere chi ci avrebbe governato (anche se la legge elettorale in merito non e' precisa), oggi possiamo solo scegliere il partito e, in esso, neanche gli eletti. Questi ultimi sono nominati dai segretari (o scelti dalle loro primarie, private e non normate dalle leggi dello Stato) e messi in lista in ordine, per diventare deputati rispetto al numero di eletti che ogni singolo partito avra'. Gli schieramenti sono quattro grossi (Monti, Bersani, Berlusconi e Grillo), uno mediano (Ingroia) e altri piccoli. Presumiamo che il governo sara' espresso da uno dei primi quattro, o da un'alleanza tra alcuni di loro e mediano e piccoli.... insomma, noi elettori non votiamo per chi ci dovra' governare, ma per chi, tra i vari partiti, crediamo che possa al meglio rappresentare le nostre istanze in una trattativa. Cioe' quello che accadeva nel secolo scorso quando i partiti si chiamavano Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Liberale, Partito Comunista, Partito Repubblicano, Partito Socialdemocratico, Movimento Sociale Italiano, e altri minori: sfornavano pentapartiti, quadripartiti, compromessi storici, tripartiti, monocolori, etc .... tutto un armamentario che noi italiani eravamo stati chiamati a spazzar via con vari referendum con cui avevamo abolito le preferenze e dato indicazioni per voti che dicessero chi ci avrebbe governato. Tutte pronunce che poi non avevano mai trovato rappresentanza concrete nelle leggi che erano seguite, perche' a queste ultime mancava sempre qualcosa per potersi rispecchiare nella volonta' referendaria, e che ci hanno portato allo sfascismo attuale, dove il sistema elettorale attuale dei nominati (da tutti vituperato ma dai molti riconfermato con convinzione) e' la massima espressione.
Chissa' perche', poi, piu' del 50% nelle ultime tornate non e' andato a votare.....
Comunque, l'importante e' sapere che ci viene chiesto di firmare una cambiale in bianco, e che quello che puo' succedere nel nostro Paese oggi, non ha niente a che fare con Usa, Francia e Gran Bretagna, per esempio, ma piu' con Grecia e Israele.
 
 
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