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Le statistiche come le previsioni del tempo?
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Editoriale di Vincenzo Donvito
18 agosto 2010 8:29
 
Ogni volta che c'e' un fenomeno che per essere meglio compreso ha bisogno di numeri, ecco che la statistica ci aiuta. Numeri che possono essere facilmente indirizzati perche' la statistica non e' una “pratica” esatta ma puo' essere addomesticata anche rispetto alle domande che vengono poste agli intervistati. Poi ci sono anche le finte statistiche, senza neanche un minimo crisma... per l'appunto statistico, che in genere sono di due tipi:
- con intervistati casuali che decidono da soli di esser tali: per esempio quelle di SkyTg che si basa su telefonate o messaggi che spontaneamente arrivano alla loro redazione o di questo o quell'altro sito Internet che fa altrettanta raccolta;
- quelle di alcune associazioni di consumatori che, per esempio, nel giorno stesso di chiusura dei saldi, ci fanno sapere che i consumatori hanno speso 200 euro a testa per questi acquisti convenienti... l'Istat non sarebbe in grado di avere tanta tempestivita' e neanche i vari istituti demoscopici che -magari- avessero organizzato degli exit-poll. Comunque sono le medesime associazioni che ogni tanto fanno un qualche sciopero della spesa per protestare contro qualcosa e a pochi minuti dalla fine diffondono gia' i dati di quanto business in meno e' costata ai commercianti la loro mobilitazione.
Quanto sopra, pur preoccupandoci, ci fa sorridere perche' e' assimilabile a quei venditori che ai turisti cercano di rifilare pezzi di Colosseo... e per crederci bisogna proprio essere fortemente tontarelli.
Quello che invece ci fa meno sorridere sono coloro che, avendo mezzi e soldi, usano la pratica statistica per piegare la credibilita' dei numeri alla loro volonta'.
Guardiamo il turismo.
Il ministro Michela Brambilla aveva esordito con i suoi 30 milioni di italiani che sarebbero andati in vacanza. Le ha fatto eco la Federconsumatori che ne ha contati 25 milioni. E mentre Federalberghi conferma i dati del ministro, per l'Osservatorio Europcar di Doxa i vacanzieri sarebbero 29 milioni (tutte stime che prendono in considerazione anche chi fa la gita fuori porta). Prendiamo poi i vacanzieri del mare: 62,6% per il ministro, 55% per Assoedilizia e 74,6% per Federalberghi, Cifre su cui -come fa notare il magazine “Il Venerdi'” del quotidiano “La Repubblica”- si basano le richieste delle associazioni di categoria al Governo e la programmazione stessa delle politiche per il settore.
Noi a questo punto ci siamo posti una domanda: le statistiche sono come le previsioni del tempo? Sembra si', perche' tirano ad esserci piu' che a svolgere un servizio e, talvolta, anche a far si' che le persone facciano delle scelte che altrimenti non avrebbero fatto. Un esempio: ricordate l'ultima Pasquetta che ha piovuto tutto il giorno, dovunque? Ebbene le previsioni dei giorni precedenti davano “sereno” e, non essendosi verificato un particolare fenomeno atmosferico imprevisto e sconosciuto che avesse fatto saltare tutte le previsioni, noi ne avevamo dedotto che il motivo fosse solo uno: impedire che quel giorno, abitualmente a forte mobilita' turistica, le strutture ricettive ne risentissero... tanto turista bagnato... chi se ne frega, basta che paghi.
Queste considerazioni, ovviamente, valgono per tutti i tipi di statistiche e indagini di mercato, quelle politiche incluse.
 
 
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