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 MONDO - MONDO - 2009, Rsf: annus horribilis per giornalisti e blogger
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Notizia 
30 dicembre 2009 14:31
 
 Settantasei giornalisti uccisi nel 2009, il 26% in piu' rispetto al 2008; 33 rapiti (+13%); 573 arrestati (-14%); 1.456 aggrediti o minacciati (+56%); 570 media censurati (+61%); 157 giornalisti fuggiti dal loro Paese; 1 blogger morto in prigione; 151 blogger o cyber-dissidenti arrestati (+155%); 61 blogger aggrediti (+35%); 60 Paesi colpiti dalla censura di Internet (+62%). E' il bilancio annuale di Reporters sans frontieres sulla liberta' di stampa nel 2009.
L'anno - sottolinea Rsf nel rapporto, pubblicato oggi - e' stato caratterizzato da due eventi drammatici, 'il piu' grande massacro di giornalisti commesso in una sola giornata, ovvero l'uccisione di 30 professionisti perpetrata da una milizia privata di un governatore a sud delle Filippine, e l'ondata di arresti e condanne senza precedenti di giornalisti e bloggers in Iran', dopo la rielezione del presidente Ahmadinejad.
Le guerre e i periodi elettorali hanno rappresentato le principali minacce per i giornalisti nel 2009. Inoltre 'i blogger e i siti Internet sono presi di mira sempre di piu' dalla censura e dalla repressione', rileva Rsf che, per la prima volta dall'apparizione di Internet, ha registrato 151 casi di bloggers, cyber-dissidenti ed utenti del web imprigionati per aver espresso sulla rete le proprie opinioni. Per la prima volta e' inserito anche il numero dei reporter costretti all'esilio perche' vittime di intimidazioni o minacce di morte: sono 157.
+26% GIORNALISTI UCCISI - Quasi tutti sono morti nel loro Paese: la maggior parte in Asia-Pacifico (44). Sono aumentati i rapimenti e altre forme di violenza come aggressioni e minacce (929 casi del 2008, 1.425 del 2009): e' soprattutto nel continente americano che i giornalisti sono piu' esposti (491 casi). E' cresciuto anche il numero dei media censurati, con piu' di 560 casi. E' leggermente diminuito, invece, quello dei giornalisti arrestati (673 nel 2008, 542 nel 2009), grazie alla relativa riduzione delle limitazioni alla liberta' in Asia.
VIOLENZE ELETTORALI - E' stato il caso dei 30 giornalisti assassinati sull'isola di Mindanao, impegnati in un servizio su un candidato, oppositore di un leader locale, che si voleva presentare alle regionali del 2010. In generale, i problemi maggiori sorgono all'annuncio dei risultati. Inoltre l'audacia dei giornalisti nei periodi pre o post-elettorali e' stata sanzionata con la detenzione, maltrattamenti e pene detentive in alcuni casi pesanti.
OLTRE 150 BLOGGER E CYBER-DISSIDENTI IMPRIGIONATI - Per la prima volta risultano almeno 151 casi: una cifra che illustra la repressione che imperversa contro la rete in una decina di Paesi, come Iran, Cina, Tunisia, Thailandia, Arabia Saudita, Vietnam e Uzbekistan. I Paesi democratici non restano a guardare: mentre parecchi Stati europei optano per nuove misure di controllo della rete in nome della lotta alla pedopornografia o alla contraffazione, l'Australia ha annunciato l'intenzione di rendere obbligatorio un sistema di filtraggio, estremamente pericoloso per la liberta' d'espressione.
I MEDIA SOTTO PROCESSO - Ad oggi sono 168 i giornalisti in prigione nel mondo, il numero piu' elevato dal 1990.
L'ESILIO PER SOPRAVVIVERE - Sono circa 157 i reporter costretti a scegliere l'esilio, spesso in condizioni molto difficili. L'esodo dei giornalisti e dei bloggers iraniani (piu' di una cinquantina) - o dei loro colleghi dello Sri Lanka (non meno di 29 casi) e' stato massiccio. Per non parlare di Africa, Guinea, Afghanistan, Pakistan, Messico, Colombia ed Etiopia.
 
 
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