Un gruppo di difensori della libertà d'espressione ha sabotato varie pagine web del Governo australiano per protestare contro i "filtri" che regolano l'accesso a Internet. Gli attivisti hanno prima collassato le pagine del Parlamento e poi alcuni siti del Dipartimento delle Comunicazioni. Il gruppo, denominato Anonimi e già noto per le sue campagne contro la Chiesa di Scientology, ha spiegato che la sua iniziativa mira a denunciare le leggi australiane sulla censura in Internet, le "più restrittive del mondo occidentale". "Il Governo australiano filtra più contenuti in Internet di qualunque altra democrazia parlamentare", spiega. L'anno scorso è stata pubblicata una "lista nera" di 2.400 pagine vietate dall'Esecutivo; tra queste figurano pagine di contenuto criminale e pornografico, ma anche siti di operatori turistici e persino di un dentista. Il gruppo denuncia in particolare l'ambiguità del termine "contenuti indesiderati".