Basta un clic su DigiActive, che raccoglie le attivita' in Internet degli attivisti dei diritti umani nel mondo,  per scoprire che 46 blog provengono dal Medio Oriente, contro 12 dall'Europa e 20 dall'Asia. E' uno specchio, ancorche' non scientifico, di quanto siano bravi questi attivisti nei Paesi dittatoriali a sfruttare la Rete. Per esempio, in maggio il tunisino Sami Ben Gharbia ha diffuso un video con le testimonianze di prigionieri politici che ha sorpreso per l'abilita' con cui era riuscito ad aggirare i Servizi segreti. Un esempio che ha avuto proseliti. "Impariamo l'uno dall'altro", dice Mohammad Ali Abdallah. "Ben Gharbia ha fatto lo scoop e gli egiziani hanno dimostrato quel che si puo' fare con Facebook mobilitando il Paese allo sciopero generale". Con i sistemi tradizionali si sarebbe potuto ben poco in uno Stato che proibisce riunioni con piu' di cinque persone. I blog sono molto in voga tra i giovani arabi, anche se i rischi sono grandi. "Ma non potranno arrestarci tutti".