Joaquin "El Chapo" Guzman, il re del narcotraffico attualmente in carcere a Ciudad Juarez, potrebbe essere estradato verso gli Stati Uniti nel gennaio o febbraio dell'anno prossimo, ha detto il commissario nazionale per la Sicurezza del Messico, Renaro Sales, ma gli avvocati del superboss sostengono da parte loro che questo non sarà possibile. In un'intervista televisiva, Sales ha detto che che le richieste di estradizione - presentate dagli stati di California e Texas - sono state approvate dal ministero degli Esteri e dalla Corte Suprema, per cui ormai manca solo che un giudice federale di Città del Messico dichiarare esaurite le possibilità d'appello e si potrà procedere all'estradizione del "Chapo". Da parte sua, però, Refugio Rodriguez, responsabile della squadra di dieci avvocati che rappresentano all'ex leader del cartello di Sinaloa, ha commentato che quella di Sales "è solo un'opinione personale" e che "dubita molto che l'estradizione possa avvenire entro il gennaio prossimo". L'avvocato del "Chapo" ha sottolineato che ha ricevuto istruzioni di "opporsi fino all'ultimo momento possibile" a ogni richiesta di estradizione dagli Usa, dove il suo cliente è imputato di omicidio, traffico di droga e riciclaggio di fondi. Lo scorso 26 settembre si è tenuta l'udienza conclusiva della fase di ricezione di prove nel procedimento di estradizione, dando così inizio al periodo di riflessione di cui dispone il magistrato prima di emettere una decisione sul caso, contro la quale i difensori del "Chapo" potranno comunque presentare un appello.