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 MONDO - MONDO - Narcotraffico. Papa Bergoglio: lotta fermata da inettitudine governi
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25 novembre 2016 13:42
 
"Quando si vuole andare a cercare le reti della distribuzione uno si trova con la mafia, perche' si uccide chi vuole distruggere questa schiavitu'". Sono parole aggiunte a braccio da Papa Francesco al discorso alla Conferenza Internazionale sul narcotraffico aperta ieri in Vaticano dalla Regina Silvia di Svezia, che sembrano evocare l'ultima vittima del narcotraffico in Argentina, padre Juan Viroche, il sacerdote anti-narcos trovato impiccato un mese fa nella sua chiesa di La Florida dopo aver ricevuto minacce dai narcos: una morte che si vuol archiviare come un suicidio. Il Papa ha condannato con forza ogni possibile "compromesso" tra Stato e mafia riguardo alla droga. Secondo Francesco, "la prevenzione della droga come programma sempre viene frenato dalla inettitudine dei governi: i programmi di prevenzione non si applicano con successo e una volta che la droga ha radici della societa e' molto difficile combatterla". "Il mio paese - ha continuato il Papa - in 30 anni e' passato da paese di transito a paese di consumo e ora anche di produzione". Il Papa ha descritto "le reti" del narcotraffico che "intrappolano" e rendono possibile "la morte di una persona, non fisica ma psichica, sociale, lo scarto della persona" e ha raccontato "la storia un giudice del mio paese che una volta aveva iniziato seriamente la lotta al narcotraffico, forte di tanti anni di esperienza. Ma il figlio a scuola ha ricevuto un avviso mafioso". ? Francesco ha poi lodato "il servizio di chi soffre in questo campo di guerra". "La lotta - ha osservato - e' difficile e sempre chi ci mette la faccia trova una letterina con qualche insinuazione, ma stiamo difendendo la famiglia, i giovani e i bambini difendendo il futuro, come si dice in campagna, difendendo i cuccioli. Il futuro non e' una cosa di disciplina mondana". 
Per il Papa, "a droga e' una ferita della nostra societa', intrappola molte persone nelle sue reti". Si tratta di "vittime che hanno perso la loro liberta' in cambio di questa schiavitu', la dipendenza che potremmo chiamare "chimica". E' certamente una "nuova forma di schiavitu'"" che flagella "l'uomo di oggi e la societa' in generale". Chiaramente, ha rilevato, "non esiste una sola causa che porta alla dipendenza dalla droga, ma ci sono molti fattori coinvolti, tra cui: la mancanza di famiglia, la pressione sociale, la propaganda dei trafficanti, il desiderio di nuove esperienze". Il Papa si e' riferito anche a tutti coloro che ricadono nella tossicodipendenza, perche' - ha detto - "la mondanita' offre una vasta gamma di possibilita' per ottenere una felicita' effimera, che alla fine diventa veleno che corrode, corrompe e uccide. La persona e' distrutta, e con essa, tutti coloro che sono intorno a lei". Ricadere nel vortice della droga appare, dunque, come "un desiderio iniziale di fuga", "una ricerca di una felicita' momentanea" che, ha continuato Bergoglio, "si trasforma nella devastazione di tutta la persona, che colpisce tutti gli strati sociali". Essa, ha denunciato, "rappresenta una parte importante della criminalita' organizzata", ma cio' che i governi dovrebbero fare e' "individuare come controllare i circuiti e le forme di corruzione e riciclaggio di denaro". Nel suo intervento, pronunciato in lingua spagnola, il Papa ha anche sottolineato che e' necessario realizzare grandi sforzi e attuare vasti programmi sociali volti al favorimento della salute, al sostegno alle famiglie e, in particolare, all'istruzione. "La formazione umana - ha concluso - e' la priorita'; essa da' alle persone la possibilita' di disporre di strumenti di discernimento, che possono essere smaltiti con diverse offerte e aiutare gli altri. Questa formazione e' principalmente rivolta ai vulnerabili della societa', come i bambini e ai giovani, ma e' prezioso anche estendere alle famiglie e coloro che soffrono una qualche forma di emarginazione". 
 
 
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