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 ITALIA - ITALIA - Razzismo. Ecco dove colpisce
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30 luglio 2013 13:18
 
Mezzi di comunicazione, lavoro e vita pubblica: sono questi gli ambiti in cui si sono verificati oltre la metà dei casi di discriminazione segnalati all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) nel 2012, ma in quasi un caso su tre si è trattato di segnalazioni di discriminazione etnico-razziale veicolati attraverso la rete internet. È quanto evidenzia l’analisi dei dati 2012 delle segnalazioni gestite dall’Unar (che vengono presentate oggi durante la prima riunione del Gruppo di lavoro per il Piano nazionale antirazzismo). Secondo i dati raccolti dall’Ufficio antidriscriminazioni, “gli episodi di discriminazione etnico-razziale trattati nel 2012, nel 19,6 per cento dei casi si sono verificati nell’ambito dei mass-media, il 18,2 per cento ha invece riguardato il lavoro, mentre il 17 per cento la vita pubblica. I primi tre ambiti assommano il 54,8 per cento dei casi. A ciò c’è da aggiungere che il 30 per cento delle segnalazioni ha riguardato casi di discriminazione etnico-razziale veicolati attraverso la rete internet: la rete in questo caso non è l’ambito, ma il mezzo con il quale si esplica la discriminazione”. Trasporti, servizi finanziari e salute, gli ambiti meno citati nelle segnalazioni. Poco più di un caso su dieci (11,5 per cento) si è verificato nell’erogazione di servizi da parte di enti pubblici, spiega l’Unar, un altro decimo dei casi (11,4 per cento) ha avuto luogo nell’ambito del tempo libero. Le discriminazioni nell’accesso alla casa e nella scuola sono rispettivamente il 7,3 per cento e il 5 per cento del totale dei casi. Più basse le percentuali per ambiti quali Forze dell’ordine (2,6 per cento), trasporto pubblico (2,3 per cento), erogazione di servizi finanziari (1,1 per cento) e salute (0,9 per cento). Per quel che riguarda i mass media, la stragrande maggioranza delle segnalazioni indica internet come luogo in cui sono avvenute le discriminazioni, si parla del 71,3 per cento dei casi contro il 19,4 per cento che cita la stampa tradizionale. Percentuali più basse si riscontrano per le discriminazioni nel contesto di radio e televisione (3,1 e 5,4 per cento). Sul lavoro, invece, è l’accesso a creare più problemi: da questo preciso ambito derivano il 60 per cento delle segnalazioni, 10 per cento invece riguarda le condizioni lavorative e il 12,5 per cento le relazioni con i colleghi. Il 5,8 per cento infine le condizioni di licenziamento. Nell’ambito vita pubblica, il 36,6 per cento dei casi segnalati ha riguardato aggressioni fisiche, il 33,9 per cento la convivenza negli spazi pubblici e il 21,4 per cento i comportamenti dei politici. Le scritte xenofobe sono, invece, il 7,1 per cento. A scuola e nell’ambito dell’istruzione, il 2012 ha fatto registrare 33 casi, di cui 7 (il 21 per cento) hanno riguardato atti discriminatori compiuti dal personale scolastico, altrettanti invece sono stati imputati agli studenti. Sul tema casa, invece, al primo posto nelle segnalazioni ci sono atti discriminatori posti in essere da vicini di casa, sono il 64,6 per cento dei casi, mentre le condizioni di affitto e di acquisto hanno riguardato oltre il 20 per cento dei casi. Nel tempo libero, infine, è lo sport a far registrare il più alto numero di segnalazioni: da questo preciso ambito provengono il 97,3 per cento delle denunce di discriminazione.
 
 
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