È iniziato tutto ai primi di gennaio in Germania, con la protesta degli agricoltori nei confronti dei tagli dai sussidi a loro destinati da parte del governo (l
eggi qui). Una protesta che si è allargata a macchia d’olio a mezza Europa, con i trattori che sono scesi in strada anche in Francia (l
eggi qui), in Belgio e qui da noi in Italia. Al centro delle contestazioni ci sono le disposizioni della Politica agricola comunitaria (Pac) e le limitazioni previste dal Green Deal, ritenute lesive nei confronti dei produttori europei.
A differenza di quanto sta accadendo al Nord, però, in Italia le dimostrazioni starebbero assumendo dei contorni ‘anomali’. Alla base ci sarebbero infatti svariati movimenti autonomi, sorti spontaneamente qua e là. Parrebbe infatti mancare un coordinamento nazionale. In particolare, brillano per assenza le bandiere di Coldiretti – la più grande associazione di categoria agricola italiana -, solitamente in prima fila quando si tratta di proteste agricole.
A Viterbo, dove ieri una cinquantina di trattori hanno sfilato e bloccato il centro città, sarebbero state addirittura bruciate delle bandiere Coldiretti per il mancato supporto alle proteste in atto. Sulla questione si è espresso il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, che pur rispettando “ogni manifestazione democratica” considera “sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza, compreso bruciare le bandiere delle associazioni agricole come accaduto a Viterbo”.
È intanto atteso per domani a Bruxelles un vertice straordinario dei leader dell’Unione europea. Dov’è previsto anche un presidio Coldiretti (
leggi qui).
(Alimentando.info del 31/01/2024)
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