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Morte papa e obbligo minuto silenzio. Depositata la denuncia. Come moltiplicarla
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30 aprile 2025 12:51
 

Aduc ha depositato l’esposto-denuncia contro il ministero della Pubblica Istruzione e del Merito per aver imposto nelle scuole un minuto di silenzio per commemorare la morte di papa Francesco. Da notizie pervenute ad Aduc nelle scuole la commemorazione è stata imposta a tutti gli studenti e redarguendo chi faceva richiesta di essere esentato, pur vigendo nel sistema scolastico la possibilità di esenzione dell'ora di religione cattolica che, dal 1984, non è più religione di Stato.
La denuncia è stata depositata presso la Procura della Repubblica di Roma, competente per territorio.

Crediamo che sia opportuno, al fine di ribadire e affermare i principi costituenti del nostro Stato laico, che all’art 19 della Costituzione stabilisce libertà di religione, che ognuno si faccia portatore di questa istanza: studente o genitore (in rappresentanza dello studente) che abbia dovuto sottomettersi alle disposizione del ministero, anche considerando l’eventuale mancanza di intervento da parte della direzione della scuola.

Consigliamo, per praticità della procedura, di depositare l’esposto presso la locale caserma dei Carabinieri. Nel caso, chiediamo che si avvisi Aduc di aver preso questa iniziativa: [email protected]

A seguire le motivazioni (di fatto e di diritto)i rispetto alle quali è stato redatto l’esposto-denuncia:
FATTO
In data 22 aprile 2025, il Ministero dell'Istruzione, con nota prot. 7229, ha disposto l'imposizione obbligatoria di un minuto di silenzio in tutte le scuole pubbliche italiane in occasione delle esequie del Sommo Pontefice, senza prevedere alcuna possibilità di esenzione per gli studenti non cattolici o che hanno scelto di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica.
Tale imposizione è stata applicata indiscriminatamente a tutti gli studenti, compresi:
- Coloro che professano altre religioni e non ne professano alcuna;
- Coloro che hanno esplicitamente scelto di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica;
- Studenti appartenenti a classi con maggioranze non cattoliche.
- Non risultano, nella storia della Repubblica, disposizioni generalizzate e obbligatorie di un minuto di silenzio in tutte le scuole pubbliche italiane per altre figure, inclusi capi di stato italiani o stranieri come Elisabetta II o Giorgio Napolitano.
DIRITTO
La condotta sopra descritta appare integrare diverse ipotesi di reato:
1. ABUSO D'UFFICIO (art. 323 c.p.)
Come stabilito dalla Cassazione penale con sentenza n. 36125/2014, il reato di abuso d'ufficio sussiste non solo quando la condotta del pubblico ufficiale contrasti con specifiche norme, ma anche quando "risulti orientata esclusivamente alla realizzazione di un interesse collidente con quello per il quale il potere è attribuito, realizzandosi il vizio dello sviamento di potere".
Nel caso di specie, l'imposizione di una pratica religiosa obbligatoria nelle scuole pubbliche costituisce un evidente sviamento di potere, in quanto:
- Viola il principio costituzionale di laicità dello Stato
- Discrimina gli studenti sulla base del credo religioso
- Contrasta con il diritto di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica.
2. VIOLENZA PRIVATA (art. 610 c.p.)
Come stabilito dalla Cassazione penale con sentenza n. 3347/2018, il pubblico amministratore che, abusando dei propri poteri, costringe i cittadini a subire o tollerare qualcosa contro la loro volontà, commette il reato di violenza privata.
Nel caso di specie, l'imposizione coattiva di una pratica religiosa, senza possibilità di esenzione, costituisce una forma di costrizione morale che viola la libertà di coscienza degli studenti.
3. DISCRIMINAZIONE RELIGIOSA
L'imposizione di una pratica religiosa cattolica a tutti gli studenti, inclusi quelli di altre confessioni o non credenti, costituisce una forma di discriminazione basata sul credo religioso, in violazione dell'art. 3 della Costituzione e delle norme sulla libertà religiosa.
Come evidenziato dalla Cassazione penale con sentenza n. 1949/2017, l'abuso dei poteri in ambito religioso è particolarmente grave quando incide sulla libertà di coscienza dei soggetti coinvolti.
CIRCOSTANZE AGGRAVANTI
La condotta è aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 9 c.p. per essere stata commessa con abuso dei poteri inerenti a una pubblica funzione.


Qui il video sul canale YouTube di Aduc



 
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