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Balneari illegali. C’è un giudice a… Genova
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21 febbraio 2025 11:59
 
 
Il Tar della Liguria è stato preciso: le concessioni balneari sono scadute a fine 2023, le proroghe delle leggi italiane non hanno valore e non esistono accordi in merito tra Stato italiano e Commissione Ue (e se ci fosse sarebbe secondario a precise sentenze della Corte Ue), così come non ha valore la previsione di rimborso della legge italiana per chi non dovesse vincere le gare di appalto. Il Comune di Zoagli (Genova), contro cui alcuni balneari avevano fatto ricorso perché aveva indetto una gara di appalto, ha fatto bene.

Un punto fermo “locale”, visto che punti fermi anche giurisprudenzialmente più autorevoli (Corte Ue) erano stati espliciti. Ma governo, opposizione, amici degli amici, clienti e soci dei soci hanno fatto fino ad ora orecchie da mercante di fronte alla legge. Si sono inventati l’inventabile e schiaffeggiato diritti e buon senso.

Ovviamente, mentre l’opposizione parlamentare (che ha sempre sostenuto i balneari in questa rivendicazione illegale e corporativa) si scopre legalitaria e coglie l’occasione per attaccare il governo, quest’ultimo starà studiando per inventarsi qualche altra gabola, fondata sul loro esclusivo convincimento che, siccome hanno la maggioranza, possono fregarsene delle leggi ed imporre quello che torna loro più comodo.

E’ in gioco la libertà di impresa, la concorrenza e la possibilità per i consumatori di fruire di servizi che non siano decisi da gruppi di clienti del potere con prezzi che ignorano il mercato. L’Unione europea ce lo ha indicato da decine d’anni (direttiva Bolkestein) e per tutto questo periodo le assemblee parlamentari e i governi hanno preferito  coltivarsi le clientele dei balneari a disprezzo dei consumatori.

A questo punto, siccome siamo in presenza di una sentenza che comunque vale per il suo specifico (il comune del genovese), al governo e in Parlamento, ci sarà la volontà di non continuare a violare le regole che ci siamo dati?


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