Nella vicenda di tutela della corporazione dei balneari che a tutt’oggi occupano le spiagge demaniali col supporto di tutti i partiti di governo e opposizione, la Regione Toscana sta scegliendo di distinguersi per fare leggi che violano le leggi.
E’ stato approvato dalla Commissione Sviluppo Economico e rurale il progetto di legge che prevede un equo indennizzo per il concessionario uscente da parte di quello subentrante nelle prossime gare (che si dovranno tenere inderogabilmente - al momento - all’inizio dell’anno prossimo) per compensare gli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie e - oltre al danno la beffa - contemperando il principio di tutela della concorrenza con quello della salvaguardia degli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie.
E’ di alcuni giorni fa una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha stabilito come alla scadenza di una concessione balneare le strutture vanno restituite allo Stato, stabilendo quindi che la norma italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento..... che è proprio un principio contrario a quello stabilito dal pdl della Toscana.
Certo, fare una legge sapendo (non possono non sapere!) a priori che si sta seguendo un indirizzo contrario ai massimi organismi giudiziari, le cui sentenze valgono più di quelle nazionali e regionali… non è il massimo… ma questo ci offre il convento dei frati toscani.
Quando avremo la legge e (si spera) ci saranno le prime concessioni strappate agli usurpatori di oggi, se la stessa legge regionale non sarà stata cassata, avremo la Regione Toscana che dovrà fare i conti con l’Italia e l’Europa pur - garantito - sostenuta da corporazioni di balneari vocianti che rivendicheranno il diritto al privilegio.
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