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Balneari toscani fanno lo Stato ‘cornuto e mazziato’
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3 giugno 2024 11:41
 

Alcuni balneari che gestiscono illegalmente le spiagge pubbliche in Toscana, oltre ad essere di fatto diventati padroni di questi arenili, sono un po’ particolari. Non contenti del fatto che l’amministrazione regionale, quando e se ci saranno le gare previste da normativa europea e italiana, si appresti a dar loro compensi milionari a chi non avrà le caratteristiche per aggiudicarsi le concessioni, sembra che abbiano gestito il proprio business in modo illegale.

Pozzi realizzati senza autorizzazioni dai quali veniva prelevata abusivamente acqua pubblica, violazioni amministrative per oltre 960.000 euro, oltre all'evasione dei canoni demaniali per ulteriori 600.000 euro. E' quanto scoperto dalla guardia di finanza di Massa Carrara a carico di alcuni stabilimenti balneari della Versilia (Ansa).

Lo Stato, quindi, diventa “cornuto e mazziato”. Cornuto perché non si rispettano le sue leggi e quelle europee per le concessioni demaniali, mazziato perché - “sport” diffuso non solo in questo ambito - appena possono gli fregano ulteriori soldi e risorse.

Una vicenda che deve far molto riflettere gli amministratori onesti che - forse ingenuamente - hanno creduto fino ad oggi alle favolette dei poveri balneari sul lastrico, nonostante pagassero affitti ridicoli per guadagni milionari in regime di violazione delle concessioni stesse.

“Cornuto e mazziato”, a cui si può aggiungere anche “danno e beffa”, sono i risultati di politiche dissennate, nazionali e regionali, in cui all’interesse pubblico nel rispetto di concorrenza e libero mercato, si è preferita l’accondiscenza verso le corporazioni… con queste conseguenze rilevate dalla Guardia di Finanza e quelle su consumatori che, per fruire dei servizi sulle spiagge demaniali devono pagare cifre iperboliche, oltre a vedersi negare l’accesso ai bagnasciuga che, anche allo stato dei fatti, non fanno parte delle concessioni.

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