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Carne coltivata. Si va avanti nonostante i ‘niet’ degli oscurantisti
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15 ottobre 2024 13:32
 

L’anno scorso governo e Parlamento hanno vietato produzione e commercializzazione della carne coltivata. Una sorta di manifesto ideologico, visto che non è autorizzata in Unione Europea e noi non possiamo fare gli Orban della carne.

E’ di questi giorni la notizia che l’Università di Torino ha lanciato una raccolta crowdfunding (piattaforma Ideaginger.it) “per finanziare un progetto di studio che ambisce a rivoluzionare la produzione di carne in laboratorio e renderla finalmente una reale alternativa all’allevamento”. Attraverso l’uso di cellule staminali animali si possono ottenere tessuti muscolari in un ambiente controllato, utilizzando un metodo che, una volta ottimizzato, potrebbe trasformare l’industria alimentare“. 

E - aggiungiamo noi - senza la necessità di ammazzare animali per cibarci.

Certo, ci sono intere filiere industriali e commerciali che, quando e se questo studio dovesse andare in porto, e quando e se la legge approvata in Italia sarà buttata nella spazzatura, dovranno trasformarsi e riorganizzarsi… un po’ come con l’arrivo delle ferrovie, il trasporto a trazione animale andò in crisi e tutti si riorganizzarono.

Inoltre, ai pruriti ideologici e finti ecologici di chi ha approvato la legge italiana che vieta l’inesistente, si contrapporrà la realtà di un mondo in evoluzione che rispetta tutti gli esseri viventi. 

Le menzogne diffuse dai contrari alla carne sintetica (così continuano a chiamarla queste persone, quando sintetica proprio non è) sono del tipo “reato universale per l’utero in affitto” (gli stessi che gridano all’inverno demografico e si oppongono a chi vuole figli).

La storia, il progresso, l'equilibrio ecologico non si fermeranno per colpa di chi aspira solo a prendere voti dalle corporazioni delle carni macellate e di chi vive e fa politica sulle loro rendite di posizione.


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