Per questo mese di settembre Istat ha stimato la fiducia dei consumatori in crescita. Ci si domanda: ma se i prezzi sono in crescita e l’inflazione riesce ad essere contenuta grazie al fatto che continua il grande calo dei prodotti energetici (calo grazie alle politiche Ue, non certo quelle italiane), come fanno i consumatori ad avere più fiducia?

Anche se l’indagine è fatta da Istat (i freddi dati, bla bla…), occorre considerare che nel caso della fiducia si tratta dell’opinione dei consumatori, formatasi sulle proprie esperienze e su quanto percepiscono accada intorno a loro e non solo. Indagine che, a differenza di quelle statistiche di natura quantitativa, vengono fatte in ambiti diversi dall’agire economico, sfuggendo alla misura quantitativa. Una valutazione del sistema economico nel suo complesso.

Questo ci porta a considerare il fatto che conta molto il consumatore in quanto recettore di informazioni. Che nella fattispecie vede la maggioranza di governo, per esempio, ad usufruire di una “buona” informazione, anche perché controlla a suo modo i servizi di informazione pubblica. Tutti i giorni ascoltiamo esponenti della maggioranza di governo, con in prima fila tutti i ministri, che “tutto va bene”, siamo” i più bravi” d’Europa e del mondo, siamo “un modello”, etc. etc. Non facciamo la scoperta dell’America se ricordiamo che “anche una menzogna, ripetuta più volte e senza riscontro, alla fine può diventare verità”.

Non ci mettiamo ora a fare l’elenco di questo o quell'altro che è stato detto per accreditare il modello economico oggi gestito dal governo in carica… invitiamo ognuno a vedersi in tasca, a supporre di essere uno dei 2000 soggetti che l’Istat intervista per definire la fiducia mensile… e forse si ascolteranno con attenzione diversa le varie dichiarazioni di esultanza che ci sommergono e si leggeranno con diversa attenzione i dati Istat.


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