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Formiche e socialità inversa
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Articolo di Primo Mastrantoni
30 luglio 2024 8:42
 
Tutti i sistemi sociali, dalle colonie batteriche alle società umane, sperimentano un fenomeno chiamato comportamento di massa: la rapida adozione di modi di fare simili da parte di tutti i membri del gruppo attraverso il contagio sociale. 

La diffusione dei comportamenti in un gruppo per mezzo di interazioni tra vicini è un potente principio organizzativo nelle società animali. Deriva da processi di imitazione sociale e/o pressione collettiva che creano una relazione tra il numero di soggetti che attuano una determinata condotta intorno a un individuo. Se ripetuto, il contagio sociale può portare all'emergere di comportamenti di massa, durante i quali i soggetti interessati adottano rapidamente atteggiamenti molto simili, a volte su grandi scale. Questi meccanismi sono presenti nei sistemi sociali come le folle umane che applaudono all'unisono, i balletti aerei e subacquei di stormi di uccelli e banchi di pesci.

I comportamenti di massa possono avere esiti catastrofici come panico diffuso e fughe precipitose. 

Tuttavia, non tutti i sistemi sono ugualmente suscettibili al comportamento di massa. Le colonie di insetti sociali - il cui estremo livello di integrazione ha fatto guadagnare loro il nome di superorganismi - sono notevolmente resistenti a questi atteggiamenti collettivi. 

Nei sistemi altamente integrati, infatti, il contagio è spesso regolato per evitare che l'intera popolazione dedichi tutte le sue energie a un singolo comportamento, soprattutto se ha conseguenze dannose. Un efficace meccanismo di coordinazione sociale si ottiene attraverso la disattivazione comportamentale tra individui attivi. In particolare, un soggetto impegnato in una determinata funzione diventa più propenso a interrompere la sua attività mentre interagisce con più vicini impegnati nello stesso comportamento. Questo meccanismo si chiama contagio sociale inverso.

In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica  "Proceedings of the National Academy of Sciences (Usa) è stato analizzato il ruolo del contagio sociale inverso nella regolazione dell'attività nelle colonie di formiche mietitrici.

IL professore Maurizio Porfiri (New York University) e altri suoi colleghi, hanno osservato che, in media, le formiche non aumentano il loro impegno di attività individuale nonostante le dimensioni della colonia e un numero crescente di influenze reciproche. 

A differenza degli insediamenti umani, i risultati di questo studio supportano l'idea che le formiche agiscano per controllare il loro dispendio energetico a livello della colonia piuttosto che dell'individuo perché il riferimento  è il gruppo e non il singolo. In sintesi, se una formica vede che le sue compagne sono impegnate in lavori valuta se il suo apporto sia necessario, altrimenti si riposa in attesa di essere utilizzata in altre attività, razionalizzando così il consumo energetico di gruppo senza farsi contagiare dalla frenesia lavoratrice delle colleghe.

Insomma, quando le formiche si riposano non si riposano. Stanno solo ottimizzando il tempo di quell'universo che è il formicaio al quale appartengono e che è elemento di riferimento compiuto anche per il singolo individuo. Non è così per gli esseri umani,  spesso gregari e al contempo individualisti.

(Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 30 Luglio 2024)

 
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