Greetings from Florence. Saluti da Firenze. La nuova cartolina illustrata del turismo formato tecnologico e in versione mondiale parte da qui. Al posto del mandolino e della pizza, della biondina in gondoleta e della Dolce Vita, oltre mezzo secolo dopo cambiano i simboli.
L’ugola di Andrea Bocelli e la schiacciata che più unta non si può, i turisti a bordo delle automobiline da golf alle quali forse presto si dirà addio, mentre il campione della vita più dolce oggi è Flavio Briatore.
Comincia così, con un evento a Palazzo Spini Feroni, sede storica di Ferragamo affacciato sul salotto (deserto per l’occasione) di via Tornabuoni, il G7 del turismo, antipasto della riunione formale dei Grandi oggi in Palazzo Vecchio.
Eppure la maggior parte dei presenti selezionatissimi nella piccola ed esclusiva sala del palazzo piena di arazzi, lampadari, mobili antichi e forme - non meno storiche - delle scarpe create dal calzolaio dei sogni, sono rappresentanti della tradizione, a cominciare da Leonardo Ferragamo, figlio del fondatore, Arrigo Cipriani, Alberta Ferretti, Rocco Forte per citarne solo alcuni.
Difficile rinunciare al passato per una visione del turismo che vi affonda le radici, una comfort-zone davvero da
bellopaìse capace di attrarre ancora milioni di visitatori.
È la stessa ministra Daniela Santanchè che lo teorizza, in un afflato a metà tra il patriottico e lo sciovinista: “C’è qualche Paese da cui possiamo imparare?”. “Siamo i migliori, dovrebbero essere loro a copiarci…”. Anche perché altrove ci sono dei problemi. Come quelli incontrati da Rocco Forte, una vita di successo a Londra e patron della omonima catena alberghiera. Confessa che dal Regno Unito lui è
“scappato quando è arrivato il governo socialista”. Troppe tasse, è la sintesi.
Bocelli racconta la sua avventura di imprenditore per caso:
“Non avrei mai immaginato di avere a che fare con qualcosa del demanio, come uno stabilimento balneare”. Però ne è contento. Anche perchè l'overtourism secondo lui non c'è.
Dopo un’oretta di confronto la riunione è un caminetto del made in Italy, compreso un prodotto particolare, oltre naturalmente alla bellezza: “la libertà”, spiega Alberto Galassi ad di Ferretti Group.
Chissà se la nuova linea protezionista Usa ne terrà conto?
Flavio Briatore esordisce con un gentile omaggio alla ex socia nel suo Twiga: “Il turismo – dice rivolgendosi alla Dani, la chiama così perchè i soci passano ma la confidenza resta - è stato scoperto con Daniela Santanchè, prima non c’era mica…”.
La cartolina, dunque, nella parte illustrata ha simboli nuovi ma, sul retro, i saluti sono firmati con calligrafia antica come le pietre delle facciate del centro storico di Firenze. Sulle quali si affollano (per ora) le key-box degli appartamenti. Quelle scatoline che la ministra, buttandola sull’estetica, dice di trovare “bruttine”.
Comunque, forse, Santanchè non ha torto a dire che gli italiani conoscono poco il proprio Paese. Il borgo senese di
Monteriggioni viene chiamato dagli ospiti con variazioni sul tema: da Monte Reggione a Monte Reggiolo. Potranno rifarsi visitandolo oggi, come prevede il programma del G7. E avere in questo modo un’idea del modello italiano che tanto sembra piacere all’estero: un castello bellissimo e suggestivo come pochi altri, entro
la cui cinta vive un numero di abitanti pari alle dita di una mano, ma con un ristorante e due bar.
Se è così, a Firenze siamo sulla strada giusta.
(pubblicato su Corriere fiorentino - Corriere della Sera del 14/11/2024)
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