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La grande economia contro i consumatori. Il caso voli aerei
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5 giugno 2024 12:43
 

La Iata (International Air Transport Association, a cui aderisce il 93% dei vettori aerei) si è riunita nei giorni scorsi ed ha fatto sapere che nei prossimi mesi i costi del trasporto aereo non potranno che crescere. Motivi… più o meno quelli che ci si aspetta: carburante, tasse, inflazione, etc. 
Questo in un contesto in cui le entrate delle compagnie aeree dovrebbero raggiungere il livello record di quasi mille miliardi di dollari quest’anno e 4,96 miliardi di passeggeri, con profitti record di quasi 60 miliardi di dollari.

Tanti record, ma per chi offre questi servizi… o meglio, un record c’è anche per i consumatori: l’aumento delle tariffe aeree come non mai negli ultimi anni che, serenamente, ci viene comunicato da chi si appresta a fare incassi come non mai in precedenza. Chi ha prenotato o sta per prenotare, anche in Italia, ne sa qualcosa.

E’ il capitalismo, bellezza! Ed è giusto che sia così. Ma ci sono regole che andrebbero rispettate per evitare monopoli ed oligopoli.

In questa grande economia ci rientra anche la nostra cosiddetta compagnia di bandiera, Ita Airways, quella che è nata dalle ceneri di Alitalia dopo che quest’ultima, campata coi soldi pubblici e perennemente in passivo, ha lasciato una montagna di debiti che, ovviamente, Ita non ha ereditato… pur avendo ereditato tutto quello che non avesse un debito: follie di potere e di rendita delle economie di Stato.

E proprio le regole del capitalismo, antitrust in primis, che bisogna considerare per capire certe dinamiche e combatterne gli abusi.

E’ ancora in aria l’ingresso di Ita nella Star Alliance (Lufthansa ed altri) perché l’Antitrust europeo deve ancora capire se questo ingresso non sarà un ulteriore aggravamento dell'oligopolio già in essere soprattutto sulla rotta Europa/Usa: i tre gruppi di vettori alleati in Europa occupano l’80% dei posti disponibili; oltre a Star Alliance, gli altri due sono quelli guidati da AirFrance/Klm e British/Iberia.
Antitrust (notizie di stampa) sembra che parteggi comunque per l’accordo Ita/Lufthansa. 

Tutto, quindi, sembra che si giochi solo a livello di grande economia, ché quella “piccola”, dei consumatori che pagano biglietti sempre più costosi e con poche possibilità di scelta, sembra che interessi poco.

Abbiamo, quindi:
- la Iata che dice che i suoi soci (il 93% dei vettori mondiali), nonostante siano vittime dell'aumento del costo della vita, avranno maggiori incassi;
- il consolidamento dell’oligopolio (80% dei voli) su una delle maggiori rotte europee, quella per gli Usa.

Questo significa che i consumatori saranno gli unici a spendere di più, soprattutto perché l’offerta è gestita da chi sembra non abbia nessuna voglia di rispettare le regole del libero mercato.

Siamo messi proprio male. Ma, le Autorità antitrust, che ci stanno a fare… oltre a far fare soldi alle aziende?

Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
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