Istat continua a sfornare dati in cui l’inflazione risulta molto bassa. E’ di oggi la conferma, per il mese di maggio, della stima di alcune settimane fa: +0,8% su base annua e +0,2% su base mensile. Diversi analisti dei media di regime (Rai e non solo) e quei pochi utenti di questi servizi che soffermano lo sguardo su questi numeri (quasi mai approfondendo) credono che il nostro sia un Paese che sta andando bene.
Ma oltre a queste persone ci sono i consumatori che, invece, devono sborsare sempre più soldi per ogni tipo di acquisto e servizio. Consumatori che sono il 100% degli abitanti e non le minoranze che votano, che ci governano e che fanno l’opposizione.
I dati dell’inflazione sono bassi solo per un motivo:il continuo calo dei prodotti energetici, dovuto non alle politiche nazionali ma quelle dell’Unione Europea. Calo così consistente (-13,5%) che compensa la continua crescita di prodotti come i beni alimentari (+1,8%), i trasporti (+2,4%), abitazioni (+2,5%), ricreativi culturali e cura della persona (+4,3%), e carrello della spesa (+1,8%).
Certo, la crescita dei prodotti in crescita è inferiore rispetto ai mesi precedenti, ma è evidente che questo calo è l’effetto della continua diminuzione dei prodotti energetici, prodotti che condizionano tutti gli altri.
Questo conferma che le politiche nazionali in materia non stanno dando i risultati che spesso sentiamo decantare.
L’inflazione è stata contenuta grazie alle scelte della Banca Centrale Europea (Bce) che, coi tassi al 4,5% ha favorito il risparmio piuttosto che la spesa, con la conseguenza che chi invitava a spendere lo faceva abbassando i propri prezzi. Da alcune settimane i tassi Bce sono scesi a 4,25% , un mini-calo che, dando un piccolo slancio ai consumi, continuerà a contribuire al risparmio e al calo ulteriore dell’inflazione.
Sono queste le dinamiche che contano e che dovranno essere prese in considerazione, dopo l’elezione del nuovo Parlamento europeo, per le politiche e gli esecutori della nuova Commissione.
In Italia il nostro governo e la nostra opposizione osservano cosa accade a Bruxelles, magari anche con qualche voto contrario quanto ininfluente come quello al Patto di Stabilità, ma oltre il bla bla non si va oltre.
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