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L’inflazione continua a crescere. Le istituzioni pensano alle elezioni
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1 marzo 2024 11:42
 

L’inflazione - dati Istat - continua la sua crescita, anche se di poco: 0,1% mensile e 0,8% annuale. Alimenti, trasporti, casa, ricreativi crescono un po’ meno; crescono di più tabacchi e comunicazioni; diminuiscono meno i prezzi energetici.

Insomma il costo della vita continua ad aumentare, nonostante l’energia (che condiziona comunque tutti gli altri prezzi) continui a calare.

Vanno bene le politiche europee ed internazionali, da cui dipende l’energia, vanno male le politiche italiane, che dovrebbero trasformare i benefici d’oltralpe in benefici nazionali.

I provvedimenti pre e post Bilancio 2024 si sono persi nel nulla. Trimestre anti inflazione, scontistica fiscale, agevolazioni asili, calo del canone Rai, etc… provvedimenti che, tra il presunto serio (i pochi euro negli stipendi) e l’eclatante faceto (riduzioni fiscali alle donne che hanno tre figli, per esempio), hanno confermato il vuoto. A cui si aggiunge la reintroduzione degli sconti fiscali presi per calmare il furore delle piazze dei trattori… con aumento ulteriore del debito pubblico. Aspettiamo i prossimi piazzazioli.

Ora le istituzioni sembrano impegnate per confermare la loro credibilità nelle varie tornate elettorali che ci accompagneranno fino a metà giugno, nonchè nel difendersi sull'incapacità della difesa dell’ordine pubblico… per cui, forse, sentiremo parlare di nuove politiche anti inflazione verso la fine dell’anno, quando il debito pubblico sarà maggiore di quello attuale e tutto sarà più difficile o - specialità del governo - mimetizzato in modo ancor più esilarante. Chissà cosa si inventeranno. Intanto, per non smentirsi, stanno facendo tornare pesantemente lo Stato in una serie di aziende pubbliche (Tim, ex-Ilva, Stellantis… le più evidenti) che si sono decotte nel tempo proprio per l’eccesso di statalismo e/o mancanza di rispetto degli impegni presi.


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