Le stime Istat sull'inflazione di gennaio indicano una crescita dello 0,3% su base mensile e 0,8% su base annua. I prezzi che crescono maggiormente sono quelli di trasporti e alimentari, compensati dal continuo calo dei prezzi energetici.
Nessuna novità particolare, quindi, rispetto agli andamenti precedenti e alla realtà con cui i consumatori hanno a che fare tutti i giorni.
La conferma che le politiche anti-inflazione del governo non solo non hanno influenza sui prezzi, ma ne stanno determinando la crescita. Il calo dei beni energetici è dovuto a fattori che vanno oltre le politiche nazionali e segue l’onda lunga del calo dopo le fiammate dovute all’invasione russa dell’Ucraina.
Insomma, l’Italia è un Paese che in materia procede per inerzia, seguendo l’economia europea ed internazionale.
La crescita continua dovrebbe creare qualche preoccupazione in chi ci governa, ma abbiamo l’impressione che sia in atto un meccanismo contrario. Sono frequenti asserzioni e dati più o meno farlocchi (anche da parte di ministeri come quello delle imprese e made in Italy) che indicano il nostro Paese come una delle eccellenze economiche europee e mondiali. Ma così non è. Oggi la realtà ci viene sbattuta in faccia per l’ennesima volta…
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