Rapido? Rapidissimo! Un secondo? Meno!
Sono i nuovi tempi per una tomografia fotoacustica.
Era il 1880 quando Alexander Graham Bell, il primo a brevettare il telefono funzionale, osservò la conversione della luce solare in suono udibile. Bell scoprì come certi materiali emettono delle onde sonore quando sono colpiti da impulsi di luce molto rapidi. Questo processo può coinvolgere tecnologie avanzate che trasformano l’energia luminosa in onde sonore.
Furono i primi passi dell'epoca compiuti per sviluppare la tomografia fotoacustica per le diagnostica medica attraverso le immagini. Una tecnica non invasiva che rileva le onde acustiche generate dalla luce attraverso i tessuti. L'immagine prodotta utilizza onde ultrasoniche generate dal laser per visualizzare sottili cambiamenti nelle vene e nelle arterie su scala inferiore al millimetro fino a 15 mm di profondità nei tessuti umani.
Sin dal suo sviluppo iniziale, la tomografia fotoacustica (PAT) è stata a lungo annunciata come una tecnica che ha il potenziale per rivoluzionare la nostra comprensione dei processi biologici e migliorare la valutazione clinica del cancro, delle malattie cardiovascolari e dell'artrite.
Un gruppo di ricercatori della University College di Londra ha messo a punto un nuovo scanner portatile in grado di originare immagini fotoacustiche 3D altamente dettagliate in pochi secondi, aprendo la strada per la prima volta al loro utilizzo in ambito clinico e offrendo la possibilità di una diagnosi precoce della malattia fornendo immagini accurate e complesse dei vasi sanguigni.
Fino ad ora, la tecnologia PAT esistente è stata troppo lenta per produrre immagini 3D di qualità sufficientemente elevata per l'uso da parte dei medici. Durante una scansione PAT i pazienti devono essere completamente immobili, il che significa che qualsiasi movimento durante lo scanning può causare la sfocatura di immagini clinicamente utili.
I vecchi scanner PAT, inoltre, impiegavano più di cinque minuti per scattare un'immagine: riducendo quel tempo a pochi secondi o meno, la qualità dell'immagine è migliorata e molto più adatta a persone anziane e fragili.
Il professor Paul Beard a capo dell'equipe, ha dichiarato: "Negli ultimi anni abbiamo fatto molta strada con le rappresentazioni foto acustiche ma c'erano ancora ostacoli all'utilizzo in clinica. La svolta in questo studio è l'accelerazione del tempo necessario per acquisire le immagini, che è tra le 100 e le 1.000 volte più veloce rispetto agli scanner precedenti." Significa che, invece di richiedere cinque minuti o più, le immagini possono essere acquisite in tempo reale, rendendo possibile la visualizzazione di eventi fisiologici dinamici.
I progressi tecnici rendono il sistema adatto per la prima volta all'uso clinico, consentendo di esaminare aspetti della biologia umana e delle malattie che prima non si era in grado di affrontare.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Nature Biomedical Engineering".
Gli scienziati dichiarano che sono necessarie ulteriori ricerche con un gruppo più ampio di pazienti per confermare i risultati del loro studio e la misura in cui lo scanner sarebbe clinicamente utile nella pratica.
Non resta che attendere. I tempi non saranno lunghi.
(pubblicato sul quotidiano La Ragione del 15/10/2024)
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