Istat stima che i prezzi delle abitazioni nel secondo trimestre di quest’anno sono in crescita del 3,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% rispetto ad un anno fa.
I tassi dei mutui, nel periodo in esame, sono rimasti alti, visto che solo l’altro giorno la Bce ha diminuito il loro valore, quindi i prezzi sarebbero dovuti calare perché c’era meno domanda e bisognava stimolare gli acquirenti all’acquisto. Ma non è successo perché, oltre allo zoccolo duro di chi continua ad "investire nel mattone", sono in crescita le persone che non trovano case in affitto perché il mercato che è rimasto - razzia in corso da parte di chi preferisce gli affitti brevi turistici, causa di overtourism - è con prezzi alti… e tra le scelte più o meno obbligate ci sono solo quelle dell’acquisto.
Nel frattempo la Bce ha tagliato i tassi, i mutui immobiliari calano, invogliando gli acquirenti di abitazioni ad indebitarsi di più… e i prezzi delle abitazioni non potranno che avere un'ulteriore crescita.
Ecco una fotografia della politica e dell’economia italiana sulla casa. Che rema a favore dei ricchi contro i bisognosi.
Di normative per regolare gli affitti brevi turistici e rinvigorire il mercato degli affitti residenziali, non se ne parla. Edilizia cosiddetta sociale per venire incontro ai meno abbienti, siamo nella fase in cui, per esempio, i mostri costruiti con le vele di Napoli, danno i tragici risultati di cui le cronache ci informano e le alternative non ci sono. Mentre tutte le città, dicendo di voler combattere l’overtourism, usano il patrimonio di cui dispongono, e/o su cui hanno potere decisionale, solo per commercio e ricchi.
Forse non è un caso che proprio in questi giorni sono più frequenti i messaggi di telemarketing in cui ti vengono offerti soldi per tutto, anche se non hai garanzie o sei protestato. Gli avvoltoi annusano bene i contesti in cui cominciare a predare.
Non vogliamo evocare scenari passati tipo i subprime del 2008, ma abbiamo timore e sensazione che stiamo marciando in quella direzione.
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