La Regione Toscana ha per il momento deciso di elargire indennizzi milionari ai balneari che, a fronte di gare perse, non vedranno rinnovare il proprio business sulle spiagge demaniali
Le spiagge sono demaniali e affittate in concessione, ma “da sempre” i concessionari sono gli stessi e non ci sono gare. L’Ue (direttiva Bolkestein) stabilisce l’obbligo di gare, ma categoria e politici di ogni fazione fanno finta di nulla, nonostante sentenze giudiziali definitive come quella del Consiglio di Stato che stabilisce il time-out immediato per l’uso delle spiagge senza gara e la proroga fino alla fine di quest’anno solo se sono già state previste o indette gare dagli ordinamenti comunali. Siano in attesa di vedere cosa si inventeranno per non ottemperare anche in questo caso.
Tutti i legislatori hanno previsto indennizzi per le imprese che dovranno abbandonare le spiagge perché non vinceranno le gare. Previsione quanto mai bizzarra: non si tratta di imprese private che fra di loro si pagano la buonuscita, ma dello Stato che dà in concessione e che, di per sé, non trae un profitto da questo cambio di gestore dopo la gara, ma uno Stato che sovrintende all’applicazione di regole di mercato.
In Toscana la Giunta regionale ha approvato una legge che prevede questi indennizzi e già si parla di importi di 1-2 milioni di euro per ogni impresa che non vincerà la gara.
Stiamo parlando di imprese che, per esempio, sui litorali toscani hanno utili di milioni di euro e pagano affitti di qualche decina di migliaia di euro all’anno.
I soldi che la Regione Toscana dovrebbe dare a queste imprese sono quelli dei contribuenti.
Dal danno alla beffa
Il danno di aver praticamente regalato in questi anni (in violazione delle leggi) l’uso delle spiagge a imprenditori privati per un uso privato, alla beffa dell’uso dei soldi dei contribuenti per premiarli di questa loro attività privata.
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