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Uccide i batteri cattivi e risparmia quelli buoni. L'antibiotico selezionatore
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Articolo di Primo Mastrantoni
12 giugno 2024 9:37
 
Eliminare i batteri cattivi e salvaguardare quelli buoni è sempre stato un problema dei medici quando devono prescrivere farmaci per combattere una infezione.
Nell'immaginario collettivo i microbi sono tutti dannosi poiché il ricorso agli antibiotici è connesso alla cura delle infezioni di vario tipo. In realtà non è così perché nel nostro organismo  convivono  miliardi di microrganismi, dai batteri, ai funghi, dai protozoi ai virus che costituiscono il microbiota, un esempio di mutualismo e di cooperazione tra differenti tipologie di organismi; molti sono benèfici (come i probiotici), alcuni commensali, altri patogenici. Il tutto è in equilibrio e questo determina il buon funzionamento del corpo umano. 

Il microbiota intestinale (che rappresenta il 70% del totale), partecipa ai processi digestivi – sintetizzando vitamine essenziali, come quelle del gruppo B, metabolizzando le proteine, intervenendo nell'assorbimento del calcio, del magnesio e del ferro, regolando la motilità intestinale -  e agisce sul sistema immunitario, oltre a influenzare l'umore e la nostra salute mentale.

Il problema sorge quando l'equilibrio intestinale si modifica alterandone la funzionalità e compromettendo il funzionamento del sistema immunitario. Questo stato patologico  può essere provocato dall'ingestione di cibo e acqua contaminati. Si ricorre, così, al trattamento con antibiotici che non sempre riescono a svolgere la loro funzione poichè combattono con categorie di batteri particolarmente resistenti perché dotati di una parete cellulare complessa (costituita da membrane difficili da attraversare), o che hanno attivato meccanismi di disattivazione, oppure hanno modificato le strutture di bersaglio dell'antibiotico.

I patogeni classificati come batteri Gram-negativi sono spesso virulenti e sviluppano rapidamente resistenza agli antibiotici; di conseguenza sono pochi quelli che operano specificamente su questa tipologia di microbi. Purtroppo, i farmaci prescritti devastano anche il microbiota intestinale, consentendo a germi potenzialmente mortali (come il "Clostridioides difficile"), di prendere il sopravvento.

Uno studio pubblicato sulla rivista "Nature" descrive la ricerca di alcuni scienziati che hanno sviluppato un antibiotico in grado di uccidere i batteri Gram-negativi patogeni, senza compromettere il microbiota intestinale. Per trovare un modo di aggirare le difese dei microrganismi nocivi, gli autori dello studio hanno iniziato con l'analisi di composti noti per inibire il "sistema Lol", un gruppo di proteine che compongono i batteri Gram-negativi. Una successiva ricerca  ha individuato una molecola che i ricercatori hanno chiamato Lolamicina e che -  afferma il coautore dello studio, Paul Hergenrother, chimico presso l'Università dell'Illinois (Usa) - "uccide selettivamente i batteri patogeni rispetto quelli non patogeni in base alle differenze nelle proteine Lol".  Nei controlli di laboratorio i topi ai quali è stata somministrata la Lolamicina sono sopravvissuti al contagio di più di 130 ceppi batterici multiresistenti agli antibiotici.

 Il passaggio successivo della sperimentazione sarà quello umano. Non è detto che il risultato sarà positivo ma ci sono buone probabilità di successo.

(Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione dell'11 Giugno 2024)
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