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Violazione Bolkestein. Ora è il turno di Confindustria nautica.. il mercato degli amici
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8 novembre 2024 11:47
 

Aziende balneari che occupano le spiagge ma forse arrivate a termine. Non così per società senza scopo di lucro e strutture portuali della nautica. Come fregare consumatori, contribuenti, Stato e Unione europea. L’economia corporativa e clientelare italiana in azione.


I litorali marini, lacustri e fluviali sono di proprietà pubblica (demaniali) e per essere utilizzati da privati occorre che questi ultimi superino una gara d’appalto concedendoli per periodi limitati di tempo. Così la direttiva Bolkestein del 2006, al fine di favorire i consumatori che, a fronte di servizi soggetti a concorrenza, ne potrebbero beneficiare per qualità ed economicità. 

La realtà è che i gestori balneari dei nostri lidi che spesso ci vietano (illegalmente) anche l’accesso al bagnasciuga se non pagando, si sono “ammanicati” coi politici di ogni parte ed hanno violato questa direttiva. Condannati da tutte le giustizie italiane ed europee senza mai sborsare un centesimo, sembra che entro il 2028 dovranno sottoporsi a gara per l’aggiudicazione di queste spiagge e, nel caso non ce la facciano, saranno ampiamente rimborsati dai nuovi entranti, anche se la legge dice che è vietato anche questo. 

In ritardo, con qualche dubbia soddisfazione, avremo gli arenili a disposizione di chiunque e il mercato turistico e industriale calmiererà prezzi e qualità?
Sì e No.

Sì (vedremo…) per i lidi sul mare. No se a gestire questi arenili sono società senza scopo di lucro e - ultimi arrivati - strutture portuali della nautica.

Le società senza scopo di lucro sono state escluse dall’applicazione della Bolkestein, quindi niente gare. Sui bordi di mare, fiumi e laghi ci sono e rimarranno a vita. Eppure i loro servizi vengono pagati dai consumatori e niente garantisce che debbano essere con costi inferiori. E’ credibile che siano più “ammanicati” coi politici.

Ma ecco gli ultimi arrivati, decreto Infrazioni (131/2024) approvato ieri in via definitiva. Strutture portuali della nautica: esenti per la loro specificità. Confindustria, a conferma del loro calibro di padroni fregandosene di tutti, soddisfatta perché “è stata tutelata la portualità turistica”. 

Non c’è da stupirsi, visto che l’andazzo è quello di fregare il consumatore finale di prodotti e servizi. Ché se sono esenti le società senza scopo di lucro ma che vendono i loro prodotti… perché non dovrebbero essere esenti le società della portualità turistica, che vendono anch’esse i loro prodotti. Ma - aggiungiamo basiti - perché quei poveracci dei balneari con ombrelloni e sedie a sdraio devono invece essere soggetti a gare e mercato? Azzardiamo che i cosiddetti santi protettori di società no-profit e portualità turistiche siano più santi di quelli dei balneari.

Intanto il vorticoso accumularsi di leggi economiche che caratterizza gli ultimi mesi dell’anno va avanti in questo modo: ponendo le basi per un'economia di amici degli amici e calci nei denti a concorrenza, mercato e consumatori.

Qui il più recente quadro sulla violazione della Bolkestein


Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
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