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ACQUA E ETICHETTE
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Comunicato 
13 aprile 1998 0:00
 


COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

ACQUA MINERALE
BEVI ACQUA FONTEMURA, MA COS'E'? OCCHIO ALL'ETICHETTA.
RICHIESTO L'INTERVENTO DELL'ANTITRUST.

Firenze, 13 Aprile 1998. E ben distribuita nelle zone del centro Italia, spingendosi fino al centro-nord. E' l'acqua minerale "Fontemura". Ma siamo sicuri che stiamo bevendo cio' che crediamo?
No! E' proprio un'acqua diversa.
Fino a poco tempo fa esisteva solo la "Fontemura", con sottotitolo, nell'etichetta: "acqua oligominerale dell'Alpe di Poti (Arezzo)". Un'etichetta azzurra che richiamava il monte da cui sgorga la sorgente nel sud della Toscana, con l'elenco dei componenti certificati dalla Usl 10/A di Firenze in data 01/03/1993.
Ma da un po' di tempo circola anche una bottiglia con identica etichetta (anche nei caratteri grafici), ma con l''aggiunta di un articolo, per cui il nome e' "La Fontemura". Motivi grafici, impaginazione: vezzi e artifici per aiutare la gradevolezza dell'etichetta azzura, del tutto identici a quella della Fontemura originale, e con l'aggiunta di una scritta, quasi impercettibile perche' riportata con una variante leggermente piu' chiara dell'azzurro dominante su tutta l'etichetta: San Daniele. E se si va con una lente d'ingrandimento a leggere i particolari, si scoprira' che: la scritta " .... Dell'alpe di Poti ... non c'e' piu', l'acqua minerale si chiama "San Daniele", e l'analisi chimica e' fatta dall'agenzia ambientale A.R.P.A. di Modena in data 24/02/1997, per un'acqua che sgorga da Montefiorino (Modena).
"E' evidente che il consumatore e' fuorviato e ingannato". Cosi' interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito. "Quando il consumatore prendera' la bottiglia dagli scaffali del negozio, si fara' attirare dal nome e dal colore, e acquistera' l'acqua della fonte modenese, credendo che sia quella aretina. La vicenda ci e' stata segnalata da un consumatore che ha fatto ricorso all'Antitrust, per verificare se non sia pubblicita' ingannevole. E a questo aggiungiamo anche che il decreto legge n.105 del 25/01/1992 sulla utilizzazione e commercializzazione delle acque minerali,   all'articolo 9 cosi' recita: "Ad ogni acqua minerale naturale deve essere attribuita una denominazione propria, che la distingua nettamente dalle altre acque minerali naturali. Il nome di una determinata localita' puo' far parte della denominazione di un'acqua minerale naturale solo se questa proviene da tale localita'".
Quello che sta succedendo e' un sotterfugio e un inganno, ai danni del consumatore. Per ora aspettiamo cosa dira' l'Antitrust sul ricorso del consumatore, ma successivamente chiederemo l'intervento della magistratura.
All'orizzonte, comunque, rimane la pochezza commerciale e civica di chi usa l'inganno per qualificare un prodotto che, tra l'altro, e' anche certificato da un'autorita' sanitaria che sovrintende alla salute pubblica, e che, per questo, dovrebbe essere trattato con
 
 
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