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ASSICURAZIONI ESOSE
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Comunicato 
27 luglio 1999 0:00
 
E QUASI IMPOSSIBILI, PER AUTO E MOTO.
L'ADUC SCRIVE AI MINISTRI COMPETENTI: ALL'OBBLIGO DI ASSICURAZIONE DEVE NECESSARIAMENTE CORRISPONDERE LA POSSIBILITA' DI OTTEMPERARVI, ALTRIMENTI SI APRE LA STRADA DELL'ILLEGALITA'. OCCORRE FOTOGRAFARE LA SITUAZIONE E INTERVENIRE SUBITO CON UN FONDO DI AIUTO, A TEMPO LIMITATO.

Firenze, 27 Luglio 1999. Questa la lettera che il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, ha inviato ai ministri dei Trasporti, Tiziano Treu, e degli Interni, Rosa Russo Jervolino:
Sono numerose le segnalazioni che ci pervengono perche' l'assicurazione obbligatoria per auto e moto, in alcune zone d'Italia (in particolare nella regione Campania) sta diventando impossibile. Il problema non e' nuovo ma, rispetto a quando e' emerso, non c'e' alcun cambiamento; non solo, ma l'esasperazione crediamo che stia spingendo molti utenti a scegliere l'illegalita' pur di continuare ad usare il loro mezzo di trasporto, che, per molti, e' l'unica fonte di guadagno.
Cosa succede? Che molte assicurazioni si rifiutano di stipulare un contratto oltre una certa classe (in genere la 10a), oppure lo fanno solo se l'utente acquista da loro qualche altro prodotto, e nello stesso tempo non viene piu' riconosciuto l'attestato di rischio fornito dalla precedente assicurazione dell'utente, per cui, cio' che fa fede, e' solo il ridottissimo margine di rischio che l'agenzia assicuratrice e' disposta ad accettare.
Ci rendiamo conto -e siamo d'accordo- che il mercato delle assicurazioni e' stato di recente liberalizzato e che, come sempre succede in questi casi, stiamo vivendo la fase di impennata iniziale dei prezzi e delle condizioni, prima di un sperato assestamento che segua la domanda e le esigenze degli utenti. Ma c'e' qualcosa che non torna, a tutto svantaggio dell'utente: l'obbligo di assicurazione, che ovviamente non mettiamo in discussione, ma che evidenziamo come anomalo rispetto al fatto che per farvi fronte l'utente deve sostenere spese incredibili (per i motorini si e' arrivati anche a premi annuali della meta' del valore del mezzo stesso, nuovo).
Le agenzie assicuratrici spesso non hanno torto nel richiedere premi molto alti, perche' operano in zone ad alto rischio di incidenti, furti e truffe. Ma non hanno torto neanche gli utenti, che, per il fatto di essere tali, non possono essere i soli a pagare l'alto livello di rischio di cui non sono responsabili, ma di cui e' invece responsabile lo Stato che spesso ha letteralmente perso il controllo di alcune zone. E ci sembra che, in casi come questi, quando due diritti non riescono a trovare un punto di contatto, sia necessario, per prevenire l'illegalita', l'intervento dello Stato.
Non crediamo che ci sara' -e non lo auspichiamo- una sorta di emigrazione in massa delle residenze anagrafiche verso zone piu' tranquille al fine di pagare premi minori: il fatto, tra l'altro, continuerebbe a penalizzare le sole zone gia' pericolose, perche' le auto di questi residenti fittizzi incrementerebbero il parco vetture delle solite zone a rischio, aumentando i pericoli in quelle zone e contribuendo al divario con quelle piu' tranquille.
Per questo, prima che l'illegalita' -per necessita'- divenga la prassi, occorre intervenire. Prima di tutto fotografando la situazione, per capire se siamo in presenza di un fenomeno dilagante o circoscritto e, di conseguenza, decidere come intervenire per garantire il diritto degli utenti delle assicurazioni a rispettare la legge.
Il nostro suggerimento e' l'istituzione di un FONDO DI AIUTO, A TEMPO LIMITATO per evitare che diventi un'istituzione assistenziale, ma che sia solo un traghetto verso un mercato piu' amico: i costi sarebbero decisamente inferiori di quelli che si dovrebbero sostenere in termini di ordine pubblico per lo smascheramento delle nuove illegalita' che si acquisirebbero ignorando il problema.
Vi chiediamo di farlo subito, di non aspettare -per prassi- che l'estate sia passata. Sarebbe troppo tardi per recuperare alla legalita' molti utenti. Vi chiediamo di farlo -come spesso purtroppo accade- prima di mettere in moto i mezzi della repressione. Vi
 
 
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