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AUMENTI TARIFFE TELEFONI
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Comunicato 
15 settembre 1998 0:00
 

PER L'ADUC SONO INGIUSTIFICATI E TRUFFALDINI: CON FATTURATI IN AUMENTO E L'ARRIVO SUL MERCATO DI NUOVI CONCORRENTI NON C'E' UNA SOLA RAGIONE ECONOMICA CHE GIUSTIFICHI L'AUMENTO.
SARANNO COLPITI SOPRATTUTO GLI UTENTI DI INTERNET.

Firenze, 15 Settembre 1998. E' in arrivo una manovra di revisione delle tariffe telefoniche: si parla di aumenti del 20% per le chiamate urbane e di riduzione del 15% per le altre.
Interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc: "Non riusciamo proprio a trovare una sola ragione per cui le tariffe telefoniche dovrebbero aumentare, e a maggior ragione per le tariffe urbane che, con la diffusione dei collegamenti ad Internet (quasi sempre con chiamate urbane) saranno quelle piu' utilizzate. Tutte le aziende telefoniche hanno i fatturati alle stelle, nuovi protagonisti si presentano sul mercato che, di conseguenza, dovrebbe cominciare a proporre tariffe sempre piu' basse, gli utenti aumentano, siamo sommersi di pubblicita' miliardarie sui telefoni e sulle aziende telefoniche, ….. e cosa succede? Aumentano le tariffe. Incredibile, ma vero. Proprio il contrario di cio' che la piu' elementare logica di mercato indicherebbe. Ed e' un fatto che la dice lunga, perche' permane il vecchio vizio di chi il mercato l'ha sempre usato non per competere e migliorare l'offerta, ma solo per guadagnare dando il peggio del peggio dei servizi che poteva offrire: matrigna Sip/Telecom ha fatto scuola e il virus e' ancora senza vaccino.
La logica di questi aumenti e' in perfetta armonia con questa filosofia. Il mercato in diminuzione, quello interurbano e internazionale -sempre piu' sostituito da Internet e dalla posta elettronica- viene incentivato con una diminuzione; mentre quello piu' emergente -le chiamate urbane, grazie anche alla diffusione dei collegamenti Internet- viene penalizzato: le nuove tecnologie di comunicazione vengono utilizzate solo per spillare piu' soldi ai consumatori, che, come sempre, essendo l'ultimo anello di quella catena non circolare che dalla produzione va al consumo, devono solo subire.
Ma questa volta la purga e' ancora piu' raffinata, perche' -da quanto si apprende da alcune agenzie stampa- la decisione degli aumenti dovrebbe essere presa in concerto con le associazioni di consumatori, che -aggiungiamo noi- saranno sicuramente quelle che hanno di recente plaudito alla nuova legge sul consumo che ha dato loro poteri negandoli e levandoli ai consumatori; una legge che solo noi, purtroppo, abbiamo osteggiato e denunciato come pericolosa per gli effetti che avrebbe dato sui consumatori. Ed ecco questi effetti, con l'uso di questo nuovo potere delle associazioni di consumatori: la concertazione con fornitori di servizi e produttori, per dividersi gli utili economici e politici sulle spalle di consumatori e utenti. E' chiaro che noi dell'Aduc siamo ben lieti di non sedere ad un tavolo del genere: la nostra funzione e' quella di trovare soluzioni normative ed economiche vantaggiose per il cittadino consumatore e, nel mercato delle telecomunicazioni che e' tutt'altro che in crisi, non ci sembra affatto vantaggioso
 
 
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