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BENZINA: IMPEGNI DEL GOVERNO
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Comunicato 
1 gennaio 1998 0:00
 

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

BENZINA. IL GOVERNO NON HA RISPETTATO LA SCADENZA PER LA RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE. PERCHE' NON CREDERE AGLI INMPEGNI SU NUOVE SCADENZE E COSA SUCCEDERA' PER IL CONSUMATORE.

Firenze, 1 Gennaio 1998. Il Governo si era impegnato a varare il riassetto della rete di distribuzione dei carburanti entro la fine del 1997. E cosi' non e' stato. Il ministro dell'Industria assicura che sara' uno dei primi impegni nel 1998.
In proposito interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito:
"Perche' dovremmo credere al ministro Bersani? E perche' siamo preoccupati? Il nostro interesse di consumatori e' di avere un servizio efficiente al costo giusto, e di poter scegliere in liberta' chi ci fornisce questo servizio. Cosi' fino ad oggi non e' stato e, a parte le buone intenzioni che vengono enunciate in periodi di emergenza -come nella scorsa estate quando i prezzi alla pompa erano impazziti e ci prendevano in giro dicendo che era per l'altalena del cambio del dollaro Usa- fino ad oggi non vediamo molto. Anzi. Il non rispetto dell'impegno di fine 1997, ci fa essere molto diffidenti.
Il mercato italiano alla pompa, e' drogato da una finta concorrenza: lo Stato, attraverso l'Agipetroli, detiene il 40% del mercato, che per la quasi totalita' del resto e' controllato da un cartello monopolista, che' impedisce la libera concorrenza dove le vendite sono maggiori, nelle autostrade.
La ristrutturazione della rete -che dovrebbe portare a 10 mila i punti di distribuzione, dagli attuali circa 28 mila- appare molto complessa, specialmente per le questioni sull'occupazione, e i primi segnali di guerra arrivano gia' da parte dei sindacati che, in nome della difesa delle piccole aziende del settore, operano perche' nulla sia modificato rispetto ad oggi.
Le indicazioni dell'Antitrust -che ha chiesto un'immediata liberalizzazione- sono gia' state messe nel cassetto dal Governo, che ha preparato un piano che dovrebbe portare all'apertura del mercato entro due anni. Il fatto che questo piano "morbido" di liberalizzazione non sia stato approvato alla scadenza prevista, vista l'attuale situazione di mercato e i primi passi di petrolieri e sindacati, ci fa credere che, non solo le indicazioni dell'Antitrust saranno messe nel cassetto, ma che anche cio' che chiamano "morbido" dovra' penare per essere approvato.
E intanto? Tutto come prima. Il mercato non ne risente, perche' il consumatore e' costretto ad acquistare il carburante ai prezzi pressocche' monopolisti, i lavoratori non protestano. Tutto come prima: i consumatori si servono presso distributori
 
 
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