Firenze, 3 Luglio 2004. Grazie ad uno scoop giornalistico dell'agenzia stampa AdnKronos, siamo venuti a conoscenza dei risultati della commissione di inchiesta istituita dal ministero delle Attivita' Produttive sul black-out energetico dello scorso 28 settembre 2003. Conclusioni che erano state raggiunte alla fine di novembre 2003, con qualche timida e incerta anticipazioni da parte della stampa,
e con il ministro Antonio Marzano, con una faccia che oggi possiamo definire con certezza come bronzea, che aveva sostenuto, a meta' dicembre, di non aver avuto ancora il tempo di leggere queste conclusioni e che lo avrebbe fatto al piu' presto. Il ministro non ha avuto il tempo, e oggi lo sappiamo grazie all'impegno di un'agenzia stampa, e Marzano trascina con se', nell'arrogante figuraccia, tutto il suo ministero e il Governo.
Ne prendiamo atto, da cittadini rispettosi dell'autorita' e delle istituzioni, con molta tristezza e sgomento.
Ora la situazione, dalla parte delle vittime del black-out, e' molto piu' chiara. Per completare il tassello manca il giudizio finale dell'Autorita' per l'Energia che ha deciso di aprire un'inchiesta di recente. Ma gli elementi in possesso per richiedere il rimborso forfetario e gli eventuali e ulteriori danni subiti, ci sembrano sufficienti.
Le responsabilita' secondo la commissione del ministero sono dei gestori finali, Enel in testa, cioe' proprio coloro che hanno il rapporto diretto con gli utenti finali.
E' bene essere molto chiari, per evitare le volute confusioni e il polverone che in materia e' stato sollevato:
- STANTI LE ATTUALI NORME NON C'E' ALCUN AUTOMATISMO NEL RIMBORSO. In questo aveva ragione l'Autorita' quando ha smentito alcune associazioni che si erano messe a cavalcare questa, a nostro avviso, impossibile richiesta.
- Il rimborso forfetario di 25,82 euro, secondo quanto desumibile dalla Carta dei Servizi del gestore elettrico, potra' essere chiesto solo da coloro che entro 30 giorni dall'evento, cioe' entro il 28 ottobre, hanno inviato una raccomandata A/R di messa in mora al proprio gestore elettrico.
- Ulteriori richieste economiche saranno possibili solo se gia' presentate in quella raccomandata, qualora la stessa sia stata spedita entro il 7 ottobre 2003 (8 giorni dopo il rilievo del danno) e, ovviamente, dovranno essere dimostrate.
- L'azione giudiziaria deve essere intrapresa entro un anno dal momento in cui e' stata fatta la messa in mora,
e puo' essere esperita davanti al giudice di pace, senza avvocato quando si tratta di importi inferiori a 500 euro, che sono la maggiorparte di quelli a noi giunti.
A noi risultano quasi 700 mila gli utenti in grado di poter cosi' adire le vie giudiziarie: lo desumiamo dalle lettere, inviate ai vari gestori, che sono state indirizzate anche a noi per conoscenza.
Nei prossimi giorni pubblicheremo un fac-simile di denuncia sul nostro specifico settore del portale Internet che abbiamo dedicato alla materia:
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