Roma, 23 luglio 1999. Cocktail di gamberetti, gamberetti e ruchetta, gamberetti e fagioli, tagliolini e gamberetti, ecc. Il gamberetto trionfa sulla tavola degli italiani.
Ma trionfano anche i prezzi -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- perche' si va dalle 32mila lire alle 85mila lire al chilo per i gamberetti surgelati e dalle 45mila alle 65mila lire per quelli refrigerati; considerato che il prodotto viene venduto sgusciato non e' possibile distinguere le varie specie. C'e' il gamberetto grigio e quello rosa (boreale e comune), il primo e' piu' pregiato ma diventa rosa con la cottura. Naturalmente non si scrive quale specie di gamberetto c'e' nella confezione, ne' se e' allevato o pescato in mare, per cui il consumatore non e' in grado di conoscerne il valore commerciale. L'etichettatura e' una competenza comunitaria e la nuova Commissione europea dovrebbe emanare direttive a maggior garanzia del consumatore. I gamberetti refrigerati contengono conservanti quali i solfiti, l'acido benzoico e sorbico; ne sconsigliamo l'acquisto per l'effetto somma dei conservanti, meglio scegliere quelli surgelati o quelli freschi. Per questi ultimi suggeriamo alcuni consigli: con l'invecchiamento il gamberetto annerisce, iniziando dalla testa, quindi non comperare gamberetti decapitati. Da tenere presente che per ritardare l'invecchiamento del gamberetto fresco (si fa direttamente sui pescherecci) si aggiungono solfiti; occorre annusare il prodotto e sentire odore di mare, la testa e le zampe devono essere sode e il guscio lucido. Il gamberetto che odora di