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CONDONO EDILIZIO: MULTA SULLA MULTA
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Comunicato 
25 agosto 1998 0:00
 


P.A. COME STRUMENTI DI TORTURA?

DALLE MULTE DEI CITTADINI EMERGE UN INFERNO DANTESCO DOVE I PECCATORI SONO TALI SOLO PERCHE' CONTRIBUENTI ITALIANI.
SECONDO LE MODALITA' INDICATE DAI COMUNI, FARE RICORSO E' IMPOSSIBILE, MA GLI AVVOCATI DELL'ADUC STANNO PREPARANDO UN PERCORSO ALTERNATIVO: OCCORRE CHE I CITTADINI SEGNALINO I LORO CASI, PERCHE' LA SOLUZIONE INDIVIDUALE E' PRATICAMENTE INESISTENTE.

Firenze, 25 Agosto 1998. Continua il flusso i cittadini che stanno portando a conoscenza dell'Aduc i loro casi di multa sulla multa, la gabella che diversi Comuni dell'area fiorentina stanno chiedendo in base alla legge 1497/39 che, pur se gli stessi Comuni l'avevano scritto esplicitamente nell'accettazione del condono, avrebbe solo sanato il reato amministrativo, ma non quello ambientale: una perfezione burocratese che si e' trasformata in strumento di tortura.
L'inferno dantesco dove i peccatori sono tali solo perche' contribuenti italiani, intanto continua a sfornare piatti avvelenati.
Uno degli ultimi, piu' sintomatici, e' quello di un unico condono che riguardava due abusi nello stesso luogo, notificato e risolto dal Comune nel '97 con unica pratica, ma che, per la richiesta della multa, diviene doppio: due notifiche identiche e con numero progressivo diverso per la nuova pratica, con riferimento allo stesso condono, con la sola differenza, per il contribuente, che deve pagare doppie spese di notifica, doppi diritti di segreteria e che, se vuole fare ricorso al Tar, deve fare due pratiche distinte.
Intanto gli avvocati dell'Aduc sono al lavoro. Il presidente nazionale Vincenzo Donvito, fa sapere che: "Cosi' come i Comuni hanno congegnato le multe, e' impossibile il ricorso, perche' concretamente e' solo il Tar, dove le spese sono superiori alla multa, e quindi, anche se c'e' la speranza di vincere, non e' grande lo stimolo a farne uso. La strada che il nostro collegio di avvocati sta seguendo e' quella di preparare due/tre ricorsi guida al Tar che aprano il contenzioso. Intanto chiediamo ai cittadini di non pagare alla scadenza prevista avvalendosi della "sospensione feriale dei termini" (che' -nonostante le opinioni diverse di alcuni Comuni- visto che la legge e' uguale per tutti, dovrebbero valere anche per i vessati di turno, che hanno il diritto di andare in vacanza cosi' come loro) e aspettando l'ingiunzione di pagamento, che sara' superiore di poche decine di mila lire rispetto all'importo. A quel punto, chiunque, con spesa zero, puo' chiedere l'intervento del Pretore per bloccare la richiesta di pagamento: il Pretore non ha competenza nella giurisprudenza amministrativa, ma in quella civile, e puo' sospendere la richiesta di pagamento di un Comune perche' e' in corso un contenzioso con il Tar, e per giunta di un caso su cui sono in molti che, pubblicamente e grazie alla nostra mobilitazione, esprimono dubbi.
Abbiamo studiato questo percorso perche' tutti possano fare ricorso, e non demordano di fronte alla furbesca multa -e altrettanto furbesco rimedio- proposto dai Comuni. Lo chiameremo "il ricorso dei poveri"! Ricordiamo che soluzioni individuali praticamente non esistono, salvo grossi aggravi economici, e che piu' sono i contribuenti che si avvarranno di quanto stiamo preparando, meno saranno i costi e piu' alte le possibilita' di soluzione positiva.
 
 
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