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CONDONO EDILIZIO: MULTA SULLA MULTA
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Comunicato 
28 agosto 1998 0:00
 

NON PAGARE PER NON SOCCOMBERE
CONTINUA L'AFFLUSSO DI CITTADINI PRESSO GLI UFFICI DELL'ADUC, E IL MUSEO DEGLI ORRORI SI INGIGANTISCE DI VERI E PROPRI REPERTI DI ARCHEOLOGIA BUROCRATICA. LE SCADENZE E LE PROCEDURE ALTERNATIVE.

Firenze, 28 Agosto 1998. La gabella che il Comune di Firenze -caposcuola nazionale- sta chiedendo in base alla legge 1497/39 ai cittadini che avevano gia' pagato con il condono il loro abuso edilizio, sta diventando una sorta di cartina al tornasole del sistema amministrativo: come vivono, come pensano, cosa studiano, cosa sognano, come pianificano gli oscuri burocrati che credono di avere sempre ragione solo perche' sono esecutori delle ordinanze di chi, non sapendo come fare per far tornare i conti, passa il suo tempo -pagato dai contribuenti- a cercare metodi per complicare la vita di chi reputa essere suo suddito.
"I numerosi cittadini che portano a conoscenza i loro casi, stanno diventando i portatori di un dissenso che, finalmente, non si esprime solo nel mugugno e nel fare spallucce, ma trova una strada non solo per evitare il maltorto, ma per individuare precise responsabilita' e far pagare il dovuto". Cosi' si esprime Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Uno degli ultimi casi che abbiamo archiviato nel museo degli orrori di reperti di archeologia burocratica che abbiamo istituito per l'occasione, e' sintomatico: un contribuente ha ricevuto l'avviso di multa per violazione della legge 1497/39 per un condono richiesto nel 1985, ma …. non aveva mai ricevuto la notifica della concessione edilizia in sanatoria. Forse, l'aveva smarrita? No: agli uffici comunali gli hanno confermato che sono molte le pratiche cosi', perche' sono tante e non riescono ad evaderle. Incredibile ma vero? Non ci stupiamo piu' di nulla, ormai, e, trepidanti, aspettiamo solo la prossima mostruosita'."
Ricordiamo come l'Aduc si sta muovendo, con quello che abbiamo chiamato "ricorso dei poveri". Per il Comune l'unica possibilita' di ricorso e' al Tar, che costa quasi il doppio della media delle oblazioni richieste. Nei nostri uffici raccogliamo le disponibilita' dei cittadini a contribuire a due/tre ricorsi "pilota" al Tar, con la funzione di apripista. Intanto li invitiamo a non pagare alla scadenza prevista e di aspettare l'ingiunzione di pagamento, che sara' superiore di poche decine di mila lire rispetto all'importo richiesto. A quel punto, chiunque, con spesa zero, puo' chiedere l'intervento del Pretore per bloccare l'ingiunzione di pagamento: il Pretore -che non ha competenza sul tema del ricorso, ma ce l'ha sui metodi di riscossione- puo' ritenere opportuno farlo perche' sulla vicenda e' pendente un ricorso al Tar, e perche' da piu'
 
 
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