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Decreto sulla crisi finanziaria: questa volta il Governo sta facendo quello che serve
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Comunicato di Alessandro Pedone
9 ottobre 2008 0:00
 
Gli Italiani, ormai e' un cliche', danno il meglio di se' in situazioni di emergenza.
Il Governo sta mostrando in questi giorni una capacita' nel gestire le ripercussioni nostrane della crisi finanziaria internazionale della quale, francamente, ci sembra opportuno dar merito.
Dopo aver inutilmente tentato di far nascere una soluzione europea con un fondo al quale avrebbero dovuto prender parte tutti gli Stati membri in proporzione al PIL, preso atto dell'impraticabilita' di quella strada, ha progettato un piano tagliato sulla realta' nazionale.
I dati ci dicono che il sistema bancario italiano e' fra i piu' solidi in Europa (noi aggiungiamo che cio' accade anche perche' le banche in Italia sono da sempre abituate a scaricare i rischi sui clienti ed a far pagare molto di piu' i loro servizi, ma in questo momento le priorita' sono ben altre) ma al tempo stesso, in situazioni di panico come quelle che si stanno profilando, i dati oggettivi contano molto meno del dovuto.
Era necessario, come ha detto il Governatore Draghi, "prepararsi le armi" per affrontare situazioni che tutti speriamo di non dover affrontare.
Il problema centrale che ha causato la crisi del sistema bancario e' la scarsita' del capitale delle banche in rapporto agli investimenti.
Le regole che presiedono alla capitalizzazione delle banche sono adeguate all'interno di un contesto normale, ma inadeguate all'interno di un contesto straordinario come quello dello scoppio di una bolla immobiliare nella quale le banche stesse sono invischiate (come spesso e' accaduto in passato, e non solo in Italia). Intervenire sul capitale, con azioni senza diritto di voto, e' la cosa giusta da fare.  Allo stato delle conoscenze, in Italia non dovrebbe esserci bisogno di una iniezione di capitale, ma oggi la verita' e' che nessuno -a partire dalle banche stesse- si fida piu' dei numeri iscritti in bilancio. Ieri il Governo ha dato un chiaro segnale, non solo a parole, che non permettera' che alcuna banca italiana sia inadempiente.  
Passata questa crisi, ci auguriamo che si utilizzi la stessa tempestivita' e capacita' nel costruire un nuovo sistema di regole di Governo della finanza che impedisca il ripersi di una situazione simile.
Ma adesso, per una volta, quando finalmente possiamo dar atto al Governo di aver fatto una cosa corretta, ci fa piacere sottolinearlo.
Purtroppo, non capita spesso...
 

PS Se il Ministro Tremonti, o qualche suo collaboratore, in tutto questo slancio di capacita', trovasse 5 minuti del proprio tempo per scrivere i regolamenti attuativi per il Fondo di solidarieta' per mutui prima casa, consentirebbe finalmente ai poveri disgraziati che rischiano di vedersi portar via la casa di abitazione dalle banche perche' non sanno come fare a pagare il mutuo di avere fino a 18 mesi per riorganizzare la propria vita. Comprendiamo che in questa situazione tutto cio' possa apparire secondario, ma si tratta in realta' di una gravissima inadempienza del Governo che auspichiamo venga colmata nel piu' breve tempo possibile.
 
 
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