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DIRITTO AL CONSUMO
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Comunicato 
16 dicembre 1997 0:00
 

COMMISSARIA EUROPEA BONINO AUSPICA CHE SIA APPROVATA L'ATTUALE LEGGE IN DISCUSSIONE CON CUI SI PREMIANO LE LOBBIES CHE FANNO RIFERIMENTO AL POTERD COSTITUITO. A CHI GIOVA? Firenze, 16 Dicembre 1997. La commissaria con l'incarico per la politica dei consumatori dell'Unione Europea, Emma Bonino, ha auspicato che la Camera approvi entro breve tempo l'attuale legge in discussione per sancire il diritto al consumo.
In proposito e' intervenuto Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc:
Posso capire che la commissaria Bonino si senta a disagio perche' nel suo Paese d'origine, l'Italia, non c'e' ancora una legge in materia -ed e' l'unico in tutta l'Ue, ma che questo giustifichi il disegno di legge in discussione alla Camera, mi pare tutt'altra cosa. Infatti la legge che la Bonino vuole che sia ben presto approvata, e' una legge che, piuttosto che il diritto al consumo, sancisce il diritto delle associazioni di consumatori a rappresentare gli stessi, e di conseguenza articola tutti i meccanismi di contributi, assistenza e benefici; un po' come la legge sul finanziamento pubblico ai partiti, che non sancisce il diritto che l'iniziativa politica debba essere pagata anche dallo Stato, ma che questa iniziativa politica debba necessariamente passare attraverso i partiti.
Infatti la legge in discussione non da' alcun potere al singolo cittadino utente e consumatore, che, per qualunque problema, e' costretto a mediare attraverso un'associazione: non si stabilisce, quindi il diritto al consumo del singolo, ma il diritto di un'associazione a rappresentare interessi di singoli.
E in proposito, noi dell'Aduc, grazie ad un gruppo trasversale -di maggioranza e di opposizione- di parlamentari, avevamo gia' presentato un progetto di legge, in cui chiedevamo l'istituzione di un'Autorithy a cui il cittadino utente e consumatore potesse far valere direttamente le sue ragioni e, in via subordinata, anche attraverso un'associazione di sua scelta. Ma e' una proposta che taglierebbe il nuovo schieramento delle lobbies consumeristiche che si sta formando intorno alla legge che la Bonino vuole che venga approvata per spartirsi la futura torta di contributi e incentivi pilotati, dove sara' premiata la capacita' di essere associazioni di consenso sul territorio, piuttosto che associazioni d'iniziative. E non e' un caso che le maggiori associazioni che si stanno imponendo sono emanazione dei sindacati confederali: i maestri di quest'arte di gestione dei diritti dei cittadini.
Capisco anche che la commissaria Bonino possa credere che ad una mancanza di legge e' meglio una cattiva legge, ma se questa legge cattiva peggiora la situazione, creando una casta di potere che si arroghera' il diritto di rappresentare i consumatori, mettendo il sonnifero a tutte le proteste e rimostranze che non saranno "in linea", e impedendo di fatto la dinamica del libero confronto, non ne vedo grandi vantaggi.


 
 
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