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DISTRIBUZIONE
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Comunicato 
30 luglio 1998 0:00
 
QUOTIDIANI

DISTRIBUZIONE QUOTIDIANI: L'ITALIA PEGGIO DELLA MONGOLIA E DELLA TURCHIA, MA MEGLIO DI GRECIA E POLONIA.
PER L'ADUC E' LA LOGICA CONSEGUENZA DI UN SISTEMA INESISTENTE DI DISTRIBUZIONE POSTALE, CHE PENALIZZA IL CONSUMATORE, A SOLO VANTAGGIO DELLA CORPORAZIONE DEGLI EDICOLANTI.

Firenze, 30 Luglio 1998. Un rapporto della Fieg, su dati della World Press Trends del 1997, fa sapere che in Italia gli abbonamenti ai quotidiani rappresentano il 7% del totale delle vendite. Una percentuale che, in Paesi ad economia occidentale, e' completamente invertito. In Giappone, infatti, l'indagine indica in 93 la percentuale delle copie vendute per abbonamento; e inoltre: 90 in Lussemburgo, Russia e Svizzera, 75 in Norvegia e Usa, 72 in Francia, 71 in Mongolia, 66 in Germania, 60 in Malaysia, 50 in Gran Bretagna, 41 in Belgio, 10 in Portogallo e Turchia. Ma c'e' anche chi sta peggio dell'Italia: Grecia al 5, Spagna al 4 e Polonia al 2.
"E' la logica conseguenza di un sistema inesistente di distribuzione postale". Cosi' interviene l'Aduc per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito, che continua: "Abbonarsi ad un quotidiano e' come decidere di fare beneficienza a quel giornale, perche' mai le notizie potranno essere lette quando sono tali e non materiale da archivio. Inoltre, lo strillonaggio o la consegna a domicilio possono essere considerate solo forme promozionali, perche' economicamente impossibile per gli alti costi e i vincoli della forza lavoro. Gli unici che ne traggono vantaggio sono i circa 40 mila edicolanti, che detengono il monopolio della distribuzione, e, siccome pagano solo il venduto, lavorano a rischio zero. E gli unici ad essere penalizzati sono i consumatori, che, giustamente, come dicono altre indagini di mercato, comprano sempre meno giornali.
Non e' un caso, infine, che in Paesi dove la distribuzione dei giornali e' libera, e anche i potenziali strilloni sono liberi da vincoli sindacali assillanti, e dove il sistema di distribuzione postale funziona, i quotidiani vendono molto piu' che in Italia.
Ma intanto noi ci teniamo le Poste spa, con tanto di procedura d'infrazione alle norme sulla libera concorrenza aperta da parte della Commissione europea, con bilanci mostruosamente in passivo, con forza lavoro in esubero. E ci teniamo gli edicolanti e le finte sperimentazioni di liberalizzazione delle vendite, dove si stabilisce che i quotidiani possano essere venduti fuori delle edicole a condizione che lo si faccia almeno a 300 metri di distanza dalle stesse ... cioe' solo in aperta campagna.
 
 
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