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ETICHETTE PER LA CARNE
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Comunicato 
2 settembre 1998 0:00
 

UNA BUFALA?
PER L'ADUC LE NUOVE ETICHETTE SONO SOLO FUMO NEGLI OCCHI, PERCHE' NON TUTELANO L'INFORMAZIONE DEL CONSUMATORE CHE, ANZI, AVRA' PIU' CONFUSIONE.
Firenze, 2 Settembre 1998. Il marchio di classificazione per la carne venduta al dettaglio: "Un nuovo rompicapo che servira' solo a lavare qualche coscienza". Cosi' commenta il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che cosi' continua: "La comparsa di etichette dovrebbe essere sempre salutata come un fatto positivo, ma in questo caso sentiamo puzza di "medagliette", quelle che qualcuno cerca di mettersi sulla giacca per far sapere quanto e' stato bravo. Ma chi ha concepito un etichetta che non e' sul prodotto, ma che si puo' chiedere di visionare al macellaio? E, una volta avuto il misterioso menu' di qualita', chi comprendera' quelle lettere dell'alfabeto che spesso non corrispondono neanche a quelle contenute nella specifica? (per esempio: "r" per buona, "u" per ottima, e "p" per mediocre).
Abbiamo l'impressione che sia un'operazione che di fatto blocca l'informazione al consumatore, perche' siccome l'etichetta gia' c'e', prima di modificarla o di levarsela di torno, si evocheranno i tempi necessari perche' il consumatore familiarizzi con essa.
E, siccome siamo in un settore in cui gli ultimi dati statistici sui consumi risalgono al '95, ci e' lecito pensare male.
Dopo i cambi e contro-cambi delle targhe delle automobili, quest'operazione e' nel
 
 
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