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FERROVIE DELLO STATO E
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Comunicato 
24 agosto 1997 0:00
 
RISTRUTTURAZIONE
L'AZIENDA E IL TESORO SI MUOVONO COME SE NULLA FOSSE ACCADUTO IN QUESTO MESE, PUNTANDO QUASI TUTTO SUI FABBISOGNI FINANZIARI. Firenze, 24 Agosto 1997. Sembra che il piano di ristrutturazione dell'azienda Fs preveda tre livelli di fattibilita': una riduzione graduale degli organici e dei servizi, un azzeramento del vertice aziendale, il taglio di 30 mila dipendenti e di quasi un terzo delle linee. E i sindacati confederali hanno gia' fatto sentire la loro protesta per cio' che gli compete.
"Sembra quasi che in questo mese di agosto le Fs abbiano vinto il premio qualita', magari spendendo un po' troppo e con troppe persone impiegate". Cosi' Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc. " A questa impostazione del Tesoro -unico azionista dell'azienda privatizzata Fs- leghiamo le anticipazioni dell'amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, che alcuni giorni fa in un'intervista diceva che i soldi sarebbero stati trovati aumentando il prezzo dei biglietti. Due fatti da cui ben si capisce dove intendono andare a parare.
Capiamo che il ministero del Tesoro deve fare tornare i conti, e altrettanto deve fare l'amministratore delegato, ma c'e' metodo e metodo.
Le Fs operano in regime di monopolio e, di conseguenza, usano i passeggeri per la loro politica, e non danno invece un servizio a degli utenti che possono scegliere. Forti di questo metodo, ampiamente usato in passato e reiterato con punte drammatiche in occasione dei disastri ferroviari di questo mese, e' chiaro che per loro ristrutturare un'azienda che non funziona e' solo questione di posti di lavoro e di fabbisogni finanziari. Un luogo sicuro in cui attingere denaro sempre ce l'hanno: le tasche degli utenti.
Anche se ci saranno 30 mila lavoratori in meno o se si continueranno a trovare ministeri compiacenti -come quello delle Finanze- che praticano sconti e dilazioni fiscali a go-go, non si potra' miracolosamente avere un servizio migliore. Avremo, magari, solo un'azienda che continuera' a dare un pessimo servizio a prezzi incredibili, e che avra' i conti non in rosso. Cosa cambia per coloro che sono governati anche dal ministero del Tesoro? Niente. I cittadini utenti devono solo continuare a pagare, e con un risultato: essi stessi si allontaneranno sempre piu' da questo mezzo di trasporto, riversandosi in massa sull'unico alternativo, quello su gomma ... che ha tanti altri problemi.
Eppure non sarebbe difficile capire che la base della ristrutturazione di un'azienda di trasporto ferroviario, e' tutta nella qualita' del servizio e nella conseguente soddisfazione degli utenti. Tutto dovrebbe essere funzionale a questo, e non viceversa, come vogliono fare le Fs e il Tesoro.


 
 
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