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FINEMIRO CITA IN GIUDIZIO L'ADUC. NON SI DEVONO DARE LE NOTIZIE IN CUI LA FINEMIRO STESSA DECIDE DI PAGARE CHI HA AVUTO RAGIONE GRAZIE AL GIUDICE?
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Comunicato 
15 novembre 2004 0:00
 

Firenze, 15 Novembre 2004. Il prossimo 1 dicembre, presso il Tribunale di Firenze, il giudice ha convocato l'Aduc su richiesta della Finemiro Finance spa, che ha presentato un ricorso ex art.700 c.p.c. chiedendo l'oscuramento di un comunicato stampa dell'associazione stessa e pubblicazione della sentenza su alcuni organi di stampa.
La vicenda e' quella che ha visto l'Aduc, tramite i propri avvocati, far vincere alcune cause ad alcuni consumatori che, credendo di aver acquistato un viaggio dalla societa' Anthea srl, si erano visti rifilare una multiproprieta'. L'acquisto della quale era avvenuto grazie ad un finanziamento della Finemiro. La societa' di leasing chiede giustizia perche' l'Aduc ha accostato il proprio nome a quella di chi avrebbe commesso la truffa, e l'avrebbe fatto con questa frase: ".oggi il legale dell'Aduc ha formalizzato un accordo con i legali di Finemiro Leasing per l'abbandono delle cause pendenti. Infatti, la societa' finanziaria, avendo previsto l'imminente vittoria dei ricorrenti, dissociandosi dall'operato truffaldino descritto, ha preferito annullare i contratti e restituire le somme gia' trattenute per il finanziamento all'Anthea! La battaglia legale, dunque, proseguira' d'ora in poi nei confronti della sola Anthea srl, per il risarcimento dei danni subiti. Ma intanto, non ci sono piu' da restituire i 10.000 euro alla finanziaria (15.000 con gli interessi!)."
Secondo la Finemiro "il consumatore che legge il suddetto comunicato e' infatti portato a ritenere erroneamente di essere legittimato, in tutti i casi, a sospendere il pagamento dei ratei del contratto di finanziamento concluso con Finemiro. E' inoltre portato a ritenere che, cosi' facendo, risultera' sic et simpliciter liberato dagli obblighi assunti verso la finanziaria". In questo modo, secondo la Finemiro, "un numero indeterminabile di consumatori sarebbe indotto ad instaurare un contenzioso il cui esito non puo' dirsi essere, con certezza, quello adombrato nel comunicato stesso".
In sostanza questa finanziaria ci accusa di aver divulgato la notizia che, avendo dei consumatori vinto un procedimento giudiziario, alcuni soggetti dello stesso dovevano restare anonimi, anche se la notizia veniva divulgata precisando in modo netto le differenze fra questi. Non solo. Ma secondo la Finemiro, il consumatore medio italiano sarebbe incapace di distinguere, per come e' stata riferito il fatto, chi avrebbe messo in atto la truffa da chi, giocoforza, ne e' stato coinvolto.
Certamente una concezione bizantina e bizzarra dell'informazione, forse solo frutto di chi non ha alcuna idea di quale possa e debba essere la funzione di un'associazione di consumatori nella nostra moderna civilta' economica e giudiziaria. Una concezione che si situa al buon livello medio del modo di pensare e procedere della finanza in Italia. Non ci stupiamo quindi: a ognuno le proprie concezioni. A noi -e la difenderemo fino ai massimi livelli di giudizio- quelle del dovere civico di informare i cittadini consumatori e utenti sui loro diritti e come rivalersene contro tutti gli attacchi e violazioni.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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