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FIRENZE: PARCHEGGI CITTADINI
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Comunicato 
30 settembre 1999 0:00
 

FINALMENTE NE E' STATO APERTO UNO IN PIAZZA REPUBBLICA …

Firenze, 30 settembre 1999. La dannazione dei centri storici chiusi al traffico, i parcheggi, sembra che abbiano trovato una soluzione a Firenze: in piazza Repubblica, nella zona transennata con le catene, ogni giorno, arriva una fatina che con la chiave leva queste catene e concede a decine di autovetture di parcheggiare. Molte hanno il contrassegno della vicina Procura della Repubblica che bisticcia in modo fragoroso con il gigante cartello bleu che mostra un omino stilizzato che tiene un bimbo per mano, e un altro -sempre bleu- che mostra una bicicletta, entrambi ben guardati da un grande cerchio rosso con dentro un bianco altrettanto evidente.
E' il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che denuncia questa situazione.
Sono diversi mesi che ci giungono segnalazioni da parte di persone e commercianti della zona, e, all'inizio, abbiamo pensato a situazioni di emergenza e contingenti all'importanza dell'ufficio della Procura. Ma abbiamo dovuto ricrederci: il parcheggio non e' eccezionale ma quotidiano e sistematico: il privilegio di avere un'auto con il simbolino della Procura si estrinseca nel potere di far aprire le terribili catene tanto care agli assessori e comandanti dei vigili di Palazzo Vecchio.
Non ci stupiamo piu' di tanto, perche' i responsabili di questa situazione di incivilta' civica e arroganza del potere, sono gli stessi che, di fronte ai padroni (anche della loro testa) sono disponibili a mettere in soffitta tutti i giuramenti di fedelta' a Costituzione, codici (della strada, civili e penali), e tutto l'armamentario che dicono di rispettare per la sicurezza e l'ordine pubblico. E sono gli stessi che lo scorso agosto/settembre hanno consentito lo scempio della congestione e dell'assalto alla Fortezza da Basso da parte di auto e motorini dei frequentatori del festival del quotidiano l'Unita'.
Sono gli stessi che, come risposero allora, risponderanno anche oggi, e diranno "non e' vero, noi facciamo il possibile, la situazione e' sotto controllo, per noi tutti sono uguali di fronte alla legge". E tra questi gestori di risponditori a nastro fisso, in prima fila intravediamo il comandante dei Vigili Urbani e l'assessore al traffico (compreso il suo predecessore, Amos Cecchi, che, quando puo', si fa sentire come pronto soccorso del suo successore).
Ma, c'e' qualcuno che sia in grado di rompere il nastro di questi risponditori? Abbiamo un tremendo bisogno di buoni esempi, solo per non continuare a fare scongiuri, toccare

 
 
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