FERROVIE DELLO STATO. INCIDENTE DI IERI VICINO FIRENZE PER L'EUROSTAR.
L'ADUC PRESENTA UNA DENUNCIA PER SEQUESTRO DI PERSONA: LA TERZA NEL GIRO DI POCHI MESI. "OLTRE CHE A BERLINO, CI SARA' ANCHE UN GIUDICE A FIRENZE E IN ITALIA ....... O SI ASPETTANO TANTI MORTI?". Firenze, 12 Dicembre 1997. L'Eurostar n.9419 partito ieri da Firenze alle 15,49, fermatosi ad una stazione vicino ad Arezzo, con le porte bloccate e' diventata, per cinque ore, una prigione per i circa 200 passeggeri che speravano di raggiungere Roma. Per queste ragioni l'Aduc ha presentato una nuova denuncia presso la Procura della Repubblica di Firenze, ipotizzando il reato di sequestro di persona.
"Non e' la prima volta -dice il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che siamo costretti a prendere un'iniziativa del genere. Negli ultimi mesi lo abbiamo gia' fatto altre due volte. Ma, nonostante le nostre denunce, e nonostante le denunce che quotidianamente i passeggeri rivolgono per questo o quell'altro disguido, non succede nulla. L'amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, pare preoccupato solo della pax sindacale e di un'immagine dell'Azienda tutta basata sull'Eurostar, bendandosi gli occhi anche di fronte all'evidenza che i partner europei, per i grandi progetti di trasporto ferroviario, non pensano neanche lontanamente di accordarsi con la bagnarola delle Fs. Ebbene, oltre ad un immagine e considerazione sotto il livello dello zero in Europa, i risultati sono questi: il trasporto pendolare e' penalizzato a vantaggio dell'alta velocita', e il servizio, per usare un termine gentile, fa letteralmente schifo. Sull'Eurostar, aspettiamo che i giudici, oltre ad essere a Berlino, ci siano anche a Firenze e in Italia, perche' non vediamo, per il momento altra via che quella giudiziaria.
E non demorderemo. Continueremo puntualmente nel ricordare alla magistratura questa sorta di associazione a delinquere in cui si e' trasformata l'azienda Fs, perche' temiamo -vista la mancanza di provvedimenti- che al prossimo turno ci saranno anche i cadaveri.