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FS E PENALI IN TRENO
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Comunicato 
14 ottobre 1996 0:00
 
lettera alle Ferrovie dello Stato di Vincenzo Donvito, presidente dell'Aduc
Firenze, 14 Ottobre 1996
Sottopongo un quesito che molto spesso i cittadini ci chiedono e a cui, oltre all'italica alzata di spalle, non sappiamo piu' che spiegazione dare.
Le esazioni suppletive rispetto al costo-base che, anche chi non usa mai un treno, sa che fanno parte della vostra politica economica, avendo "inchiodato" il costo del biglietto ad un livello di contenimento dell'inflazione.
Chi viaggia in treno ed e' sprovvisto del documento di viaggio, oltre al costo dello stesso, paga un diritto fisso d'esazione pari a lit.10.000.
Qui la richiesta:
la quota di lit.10.000 e' esosa, perche' la maggiorparte delle volte che l'utente prende un treno e non ha il biglietto e' quando si tratta di piccoli percorsi, con viaggi non prevedibili con anticipo e -specialmente nelle grandi stazioni- con situazioni di lunghe file agli sportelli. Moltissime volte il costo della penale e' superiore al costo del biglietto. Per questo crediamo che debba essere proporzionale al costo del documento di viaggio. Cosi' com'e' oggi appare piu' che altro una vessazione economica nei confronti dell'utente.
Per rafforzare questa richiesta, vi faccio un esempio, che contraddice la presumibile logica che sovrintende alla "penale fissa".
Il supplemento rapido; perche' costa di piu' quello di prima classe rispetto a quello di seconda? Il treno e' comunque rapido, per cui l'unica spiegazione e' che il supplemento sia proporzionale al servizio che uno ha pagato. Una logica che e' il contrario di quella della "penale fissa".
E vi faccio notare che -non essendo nel 100% dei casi l'utente benigno e disponibile nei vostri confronti- e' d'obbligo pensare che in questo secondo caso la logica utilizzata e' un'altra perche' le FS ne traggono un vantaggio economico, mentre nel caso della penale (considerato, per l'appunto che si tratta di penali piu' costose del prezzo del biglietto) le FS traggono vantaggio dal fatto che sia fissa.
Un'ultima cosa, che suona anche come una beffa. A poco vale che i gentili controllori/esattori spesso ripetono che sono istruiti ad agire con "buon senso", perche' quello che occorre sono regole rispettose del buon senso delle cose e non di quello del controllore, quel buon senso che in cio' che vi ho descritto e' solo "truffa regolamentata".


 
 
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