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Governo. Vaccini. Astrazeneca si, Astrazeneca no
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Comunicato di Primo Mastrantoni
10 giugno 2021 13:53
 
  Dopo le polemiche sulla mancata consegna delle dosi, ora si dibatte sul rischio vaccinazione con Astrazeneca (Vaxzevria), il vaccino anglo-svedese.

E' utile chiarire che:
a) La medicina non è una scienza esatta.
b) I farmaci, compresi i vaccini, possono avere effetti collaterali.

Oggi il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) dovrebbe esprimersi sulla vaccinazione con Astrazeneca.  
Vari esperti si sono pronunciati sulla questione e le Regioni, come il solito, viaggiano in direzioni diverse.

Facciamo riferimento alla rivista scientifica Science e mettiamo in maiuscolo alcune parole, così da fissarle nella mente.

 Il vaccino AstraZeneca può, IN CASI MOLTO RARI, causare un disturbo caratterizzato da pericolosi coaguli di sangue.
In Europa sono stati segnalati almeno 222 casi SOSPETTI fra 34 milioni di persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino. I morti sono più di 30.
In Italia abbiamo avuto 128 mila morti per Covid-19, su 60 milioni di abitanti.

l'Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha riconosciuto "UNA PROBABILE ASSOCIAZIONE CAUSALE" tra la sindrome e il vaccino ma,  sottolinea che i benefici di Astrazeneca superano ancora i rischi. Tuttavia, molti paesi ne hanno limitato l'uso nei giovani. La Germania sta usando il vaccino solo nelle persone di età superiore ai 60 anni, la Francia in quelle di età superiore ai 55 anni. Si valuta che i giovani abbiano un rischio inferiore di ammalarsi gravemente e morire di Covid-19, rendendo più difficile giustificare il rischio di effetti collaterali.

David Spiegelhalter, statistico dell'Università di Cambridge, spiega che il RISCHIO di gravi danni a causa del vaccino, per le persone di età compresa tra 20 e 29 anni, nel Regno Unito, è di circa 1,1 su 100.000, mentre il RISCHIO di essere ricoverati in terapia intensiva a causa del Covid-19, varia da 0,8 a circa 6,9 su 100.000, a seconda del RISCHIO di esposizione al virus. Evidenzia che la vaccinazione dei giovani fornisce, anche, protezione ad altre persone.
In questa sorta di curva di scorrimento graduale dell'equilibrio rischio-beneficio, non c'è un punto improvviso in cui il vaccino diventa sicuro o pericoloso.

Insomma, man mano che aumentano i dati a disposizione della comunità scientifica, le indicazioni cambiano.
Non occorre fare allarmismi, ma prendere atto dei dati e ricordare quanto detto all'inizio di questo comunicato.
 
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