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INFLAZIONE IN AUMENTO
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Comunicato 
28 luglio 1999 0:00
 

SONO I RISULTATI DEL NUOVO INDICE CHA HA FATTO PULIZIA DI MOLTI PRODOTTI ANACRONISTICI ED HA APERTO A PRODOTTI D'USO QUOTIDIANO CHE PRIMA ERANO ESCLUSI. MA SONO DATI IN DIFETTO CHE SOLO IN PARTE RISPONDONO AL VERO, PERCHE' MANCANO ANCORA MOLTE VOCI DI SPESA, SOPRATTUTTO LE IMPOSTE.

Firenze, 28 Luglio 1999. Inflazione in aumento dell'1,7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Un po' di giustizia e' fatta, ma c'e' ancora molta strada da fare.
Cosi' commenta il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Infatti alle pompose certezze governative che davano i listini inflazionistici in ribasso, i dati di oggi rispondono con una maggiore aderenza al quotidiano: con il nuovo paniere in vigore dall'inizio dell'anno, e' stata fatta giustizia di una serie di prodotti anacronistici e in disuso che servivano solo a tenere fermo il livello di crescita. L'introduzione di nuovi prodotti che fanno parte della quotidianita' dei consumatori, e' servita a far luce su quello che sta succedendo ai prezzi: un aumento continuo, con caratteristiche stagionali, proprio per meglio colpire utenti e consumatori a vantaggio di imprese sempre piu' in difficolta' nei rapporti economici con il Fisco, e che non trovano di meglio che far pagare questa situazione ai consumatori.
Gli aumenti maggiori, infatti, sono nei settori trasporti (+2,6%), alberghi (+2,7%), servizi sanitari (+2,4%), mentre i minori sono nelle Comunicazioni (-1,9%) perche' e' il settore piu' in movimento in questo momento e piu' soggetto a logiche di mercato che non monopoliste (con l'eccezione delle Poste), a dimostrazione che il mercato paga! Ma sono dati in difetto. Nel paniere non sono inclusi alcuni "beni ad alta inflazione", che sono la maggiore uscita di cassa degli utenti: imposte, tasse e contributi obbligatori; nonche' tutte quelle voci di servizi, che oltre il prezzo base, vengono considerati "speciali": supplementi ferroviari e servizio posta prioritaria, per esempio; e infine le tasse camuffate da bolli, tipo quelli auto, per la patente, sui conti correnti, la carta bollata. E poi continuano ad esserci le "incongruenze", tipo la presenza della riparazione delle calzature (quanti sono coloro che portano le scarpe ad aggiustare?), e l'assenza di prodotti come le scarpe da ginnastica, che sono molto vendute e che hanno visto una forte lievitazione dei prezzi. E sono solo alcuni esempi. Il +1,7% di luglio e' in parte dovuto all'aggiornamento del paniere rispetto all'anno scorso …. ma lasciamo alla fantasia di chi legge immaginare cosa succederebbe a queste percentuali se al paniere fossero aggiunte le voci che abbiamo ricordato sopra. Il consiglio che diamo ai consumatori e agli utenti, percio', e' di non fidarsi dei numeri forniti dallo Stato, ma di far fede sul proprio vissuto.


 
 
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