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LETTERA AL GIORNALE SULLA STAZIONE FS DI FIRENZE:
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Comunicato 
24 giugno 1998 0:00
 

storia di ormai ordinaria follia

Firenze, 24 giugno 1998
Gentile direttore,
Ho preferito scriverle, perche' la follia di un servizio schifoso che diventa ordinaria quotidianita', credo si addica di piu' al tono discorsivo di una lettera.
Ecco cosa mi e' successo l'altra sera alla stazione S.Maria Novella di Firenze.
Ore 21,30, arrivo in bicicletta per prendere una persona che arrivava in Eurostar da Bologna. Parcheggio e mi si avvicina un poliziotto: "qui e' sosta vietata, parcheggi li' ...". Faccio notare che mi ha indicato dov'e' un cartello di sosta vietata, che non c'e', invece, dove sono io. Il poliziotto mi indica un foglietto di carta ingiallito, legato ad un tronco d'albero con dello spago, dove aguzzando gli occhi si legge di non parcheggiare e non c'e' alcun timbro. Piccola discussione inutile: loro hanno sempre ragione, la cosa mi provoca solo ilarita', e lego la bici dove loro mi consigliano: un palo di sosta vietata (i parcheggi sono impraticabili).
Entro in stazione: Eurostar in ritardo di 15 minuti su un tragitto di meno di un'ora. Ordinaria amministrazione ... speriamo non deragli. Vado al buffet e chiedo un analcolico: 3200 lire. "Ma e' sicura? -chiedo alla cassiera- mi sembra eccessivo". Mi chiede se faccio sul serio. Al mio assenso e alla mia richiesta -solo per principio- di trasformare la consumazione in un bicchiere d'acqua, mi riempie di improperi per il lavoro in piu' di storno sul registratore di cassa. Mi scuso e le ricordo che ce l'ho solo con chi fissa prezzi cosi' esosi. Vado al banco: il barista leva dalla plastica una bottiglia e mi versa un bicchiere. Chiedo: "ma e' fredda?" Mi risponde con sufficienza: "no". Ed io: "ma perche' non me lo ha detto prima? Le sembra normale con questa calura dare un bicchiere d'acqua a temperatura ambiente? Mi da' un bicchiere d'acqua fresca, per favore". Un'altra barista apre il frigo, e mi da' cio' che ho chiesto, commentando con me che sono fortunato che non sia avvelenata vista la jella delle Fs.
Ho ancora tempo e mi fermo a cercare il prezzo dell'aperitivo sul cartello affisso. Non lo trovo. Mi si avvicina una guardia giurata che rivolto alla cassiera di prima, indicandomi: "e' questo?"; e a me: "posso aiutarla?"; ed io: "no grazie, non ho bisogno di una guardia giurata, ma di un addetto al buffet, eventualmente .. ma faccio da me, grazie". Il poliziotto privato insiste, mentre fa l'occhiolino alla cassiera e cerca di fermare un disperato che sta rubando un ghiacciolo dal frigo. Alla fine, senza che io gli abbia chiesto nulla, mi indica sul cartello l'aperitivo, incastonato tra il brandy e la grappa, tutti e tre al prezzo di Lit.3200, e comincia a convincermi che io ho torto e il buffet ha ragione. Gli ripeto che non ho bisogno del suo aiuto, e di fare attenzione che gli stanno fregando sotto il naso un altro ghiacciolo. Tra me e me penso: certo l'aperitivo messo in quel modo sul cartello, come minimo fa pensare a qualcosa di alcolico .... mentre il poliziotto privato insiste nel volermi convincere di qualcosa che non gli ho neanche chiesto.
Il treno che aspettavo viene annunciato, vado al binario, saluti e baci e ....... Via .. da quell'infermo della stazione Fs di Santa Maria Novella.
Gentile direttore, mi sento, oltre che incazzato, anche umiliato del servizio obbligatorio a cui dobbiamo sottostare per usare un treno.

Grazie dell'attenzione e saluti
Vincenzo Donvito

 
 
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