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MALPENSA IL GIORNO DOPO DEL GIORNO DOPO
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Comunicato 
28 dicembre 2000 0:00
 


PER IL PRESIDENTE AMATO MALPENSA E' GESTITO DA PRIVATI: CHISSA' CHI LO TIENE INFORMATO IN MATERIA ……. INVECE CIO' CHE E' SUCCESSO A NATALE, LO SI DEVE ANCHE ALLA GESTIONE PUBBLICA, CHE IMPONE RIGIDITA' E NON DINAMICA ELASTICITA'.

Firenze, 28 Dicembre 2000. Nella conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio Giuliano Amato, interpellato su quello che e' successo a Natale, ha detto "….. Ma che cavolo abbiamo liberalizzato e privatizzato a fare se riconduciamo tutto al teatrino politico? …"
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Forse il presidente Amato, non ci ha fatto caso, ma l'amministratore delegato della Sea, Giorgio Fossa, ha rimesso il suo mandato nelle mani del Sindaco di Milano, perche' Gabriele Albertini e' azionista di maggioranza della Societa' Esercizi Aeroportuali di Milano. Per questo, chiamare privata la Sea, ci sembra quantomeno azzardato, se non decisamente improprio. Il fatto che l'assetto societario della Sea sia quello di una Spa, non ci puo' far dimenticare che l'84,559% del capitale sia del Comune di Milano, mentre il restante 14,558% sia della Provincia di Milano, cioe' soldi dei contribuenti che vengono utilizzati a fini lucrativi che -si presuppone, ma non si puo' dare per scontato …. visto come vengono gestiti- dovrebbero servire anche a rendere meno difficile la vita degli amministrati.
Il presidente Amato e' persona preparata in materia e, se ha rivestito in passato l'incarico di presidente dell'Antitrust, sa perfettamente cosa significhino le parole "privatizzazione" e "liberalizzazione". Per cui, crediamo, che solo un modo zingaresco di concepire la politica, e l'incarico politico che riveste, sia il motore di questa sua infelice "lavata di mani". Certamente il Comune e la Provincia di Milano sono altra cosa rispetto al Governo, ma lo sono negli stessi termini in cui sono altra cosa rispetto a privatizzazione e liberalizzazione: l'aver cambiato l'organizzazione societaria lasciando che sia sempre il capitale pubblico e i suoi uomini pubblici a gestire importanti aziende di altrettanto importanti settori, e' altra cosa rispetto a mercato, concorrenza, privato, liberismo.
Per noi e' solo imbellettamento e aggiornamento di situazioni che, alla fine, non portano vantaggi per i consumatori, ma solo allo Stato, e alle sue propaggini locali come nel nostro caso. E che l'arroganza (quella di non informare sul momento) e l'incapacita' siano gli elementi dominanti nei rapporti con i consumatori, e' stato ampiamente dimostrato dal soggiorno obbligato a cui i gestori di Malpensa hanno costretto i viaggiatori nei giorni di Natale.
E' probabile che un'azienda privata (cioe' senza azionisti di capitale pubblico) avrebbe fatto meglio (o anche peggio, per carita'), ma almeno sapremmo di chi e' la precisa responsabilita' e, forse, sarebbe stato gia' mandato a casa. Cioe' non avremmo un Giorgio Fossa vittima di operai sindacalizzati che vogliono farsi il Natale a casa o di aziende in appalto incapaci di fare il loro lavoro, e non avremmo neanche quel "teatrino della politica" che tanto non piace al presidente Amato: cioe' avremmo un'azienda che se serve alla bisogna, viene mantenuta, altrimenti va a casa pagando tutti i danni della sua incapacita', e tutte le storie di operai sindacalizzati e di appalti malfunzionanti farebbero parte della sua esclusiva storia, occupando spazio solo sui suoi giornalini aziendali.
Percio' il Natale di Malpensa e' colpa anche del Governo, della sua politica di finta de-monopolizzazione dell'economia: "chi semina vento, raccoglie tempesta" -dice il proverbio; e questa volta oltre alla tempesta di neve si raccoglie anche quella di polemiche: giuste in quanto tali, perche' si sta parlando di uso improprio e dannoso dei soldi pubblici. Poi, e' evidente che chi e' all'opposizione di questo Governo, trova linfa per i suoi argomenti, ma noi che non siamo all'opposizione o al governo di niente, vogliamo solo che siano rispettati i diritti dei consumatori/viaggiatori; e farlo lasciando che sia sempre lo Stato a gestire servizi fondamentali come quelli aeroportuali, ci sembra un disastro. Purtroppo i fatti ci hanno dato e ci danno ragione.
 
 
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