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MULTE AUTOVELOX
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Comunicato 
20 novembre 1998 0:00
 

L'ADUC SI FA PARTE CIVILE IN UN PROCESSO CHE POTREBBE SEGNARE UNA SVOLTA NELL'USO DI QUESTO STRUMENTO DI TORTURA DEGLI AUTOMOBILISTI: IL PRIMO PASSO PER ABOLIRE LE MULTE CHE NON SONO CONTESTATE AL MOMENTO DELL'INFRAZIONE.

Firenze, 20 Novembre 1998. L'Aduc ha chiesto al magistrato della Pretura di Lodi di essere ammessa come parte civile in un processo per infrazione al codice della strada rilevata con Autovelox: sosterra' la causa del ricorrente, in quanto corrispondente ai propri interessi di associazione impegnata nella difesa dei diritti di utenti e consumatori.
Questo avverra' nell'udienza di lunedi' 23 novembre, contro un ricorso di un'ordinanza del Prefetto di Lodi (526/87), con cui si contesta ad un automobilista romano di essere transitato sull'autostrada vicino a Lodi a 88 Km/h rispetto al limite di 40 Km/h previsto in quel punto per lavori di manutenzione. All'automobilista fu sospesa anche la patente di guida. L'automobilista ha contestato l'assenza di indicazioni del limite di velocita' diverso dai 130 Km/h previsti in autostrada, ma soprattutto ha contestato la base tecnico-scientifica dell'Autovelox: uno strumento di misura che, per essere attendibile e non ledere i diritti del cittadino, debba necessariamente essere in regola con taratura e manutenzione, cosi' come prevede la legge 273/91.
E l'Aduc ha deciso di esserci proprio perche', cosi' com'e' l'Autovelox, non c'e' certezza dei rilievi con cui vengono emesse multe salatissime e provvedimenti limitativi della liberta' di movimento del cittadino, come la sospensione e/o il ritiro della patente di guida. Alla richiesta di documentazione su taratura e omologazione dell'Autovelox, la Prefettura non ha risposto se non con documentazione relativa solo all'omologazione dei prototipi di questo strumento, e niente rispetto alla taratura, che e' ben disciplinata da una legge che prevede anche l'Istituto che debba eseguirla, il Galileo Ferraris di Torino. Non solo, ma la manutenzione che la ditta fornitrice (Sodi scientifica spa) indica come necessaria per il corretto funzionamento degli apparecchi -"un controllo almeno una volta all'anno"- non viene effettuata, cosi' come risulta dall'assenza di alcuna norma o circolare presso gli uffici di polizia.
Interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito:
Le infrazioni al codice della strada rilevate con l'Autovelox, appartengono alla piu' grande "famiglia" delle contravvenzioni che, non contestate al momento dell'infrazione, sono la dannazione civica e giuridica degli automobilisti, e fonte di intasamento della giustizia civile, grazie alle centinaia di migliaia di ricorsi che vengono effettuati. Nella maggiorparte dei casi il cittadino, per l'esiguita' degli importi richiesti e per le "rogne" del procedimento giudiziale, paga, mugugna … e finisce li', anche se avrebbe ragioni da vendere. Ma non e' giusto e non puo' continuare cosi'. La situazione e' aggravata dalla frequente approssimazione dei contesti stradali e urbani in cui avvengono le infrazioni, e dalla stessa approssimazione dei tutori dell'ordine e degli strumenti in loro dotazione (proprio come nel nostro caso). Per questo abbiamo deciso di costituirci parte civile: abbiamo bisogno di certezze, e questo e' il primo passo nella nostra battaglia per l'abolizione di tutte le contravvenzioni che non sono contestate sul momento: un toccasana anche per disintasare le preture di contenziosi che, alla fine, costano piu' dell'oblazione di cui trattano, col risultato di
 
 
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