Il passaggio da Ataf ad Autolinee Toscane per il trasporto pubblico fiorentino è problematico e, in casi particolari, deprimente e pericoloso. Un passaggio non semplice, per carità, ma con una somma di errori, semplificazioni, cose scontate che non lo erano e (forse?) menefreghismo che ha penalizzato i soggetti più deboli (ma guarda un po’…). Le criticità sono note e sicuramente si attenueranno quando la macchina entrerà a regime. Biglietti introvabili in questi giorni, code, sistemi informatici innovativi ma accessibili con difficoltà da chi non ne ha fatto uso fino ad oggi.. e poi vedremo cosa succederà quando si potrà andare (dal 1/10 al 31/01/22) a chiedere i rimborsi dei titoli di viaggio non utilizzati, a cui sono stati dedicati solo due sportelli fisici alla stazione Smn.
Fra qualche settimana non ce ne ricorderemo più, pur con l’amaro in bocca. Il prezzo del disagio forse ne sarà valsa la pena... il mercato concorrenziale, grazie a cui oggi abbiamo i nuovi francesi, dovrebbe significare qualità ed economicità.
Forse si sarebbe potuto fare diversamente… tipo superare la criticità della scontata carenza di biglietti facendo sapere che negli ultimi giorni di Ataf si sarebbe potuto viaggiare senza gli stessi… certo un costo, ma probabilmente molto più basso di quanto è costato, ad azienda e passeggeri, il disastro di questi giorni. Certo, gli affari sono affari, ma siccome il buon giorno si vede dal mattino, questo buon giorno di Autolinee toscane non è proprio stato invitante e disponibile. E questo è un affare… in tutti i sensi.
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