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OBBLIGO
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Comunicato 
22 settembre 1999 0:00
 
SCOLASTICO A 18 ANNI
DOPO I 14 ANNI SI DEVE ESSERE LIBERI DI SCEGLIERE SE STUDIARE O LAVORARE: LE NECESSITA' DI UNA PERSONA A QUESTA ETA' NON SONO DELEGABILI AD ALTRI CHE NON A LEI STESSA.
IL SENATO NON RATIFICHI QUESTA VIOLENZA OSCURANTISTA.

Firenze, 22 Settembre 1999. La Camera ha approvato l'obbligo scolastico fino a 18 anni.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Speriamo che il Senato non ratifichi questa vera e propria violenza oscurantista perpetuata ai danni di persone che, civicamente, sono tenute in condizioni che non possono reagire.
La Camera arriva in ritardo di almeno 40 anni. Perche' tanti anni fa poteva avere un senso credere che l'obbligo scolastico fino a 18 anni avrebbe potuto aiutare i giovani ad essere meglio presenti nella societa', nel lavoro e nella vita. Ma oggi e' solo ridicolo, perche' una persona a 14 anni e' gia' adulta: la diffusione dell'informazione ha dato il suo grande contributo, in particolare in questi ultimi anni, consentendo una velocita' d'apprendimento e assimilazione che i nostri nonni e genitori neanche potevano immaginare.
Le necessita' di una persona a questa eta' non sono delegabili ad altri che non a lei stessa: se vuole studiare e' bene lo Stato la aiuti, ma se vuole lavorare e' bene che sempre lo Stato l'aiuti, magari liberalizzando quel mondo del lavoro che oggi e' fortemente chiuso e inavvicinabile, soprattutto per le esperienze e disponibilita' giovanili.
Siamo coscienti che questo Stato non imposta i suoi servizi per consentire al singolo cittadino di scegliere, ma lo obbliga ad inserirsi in quelle gabbie che lui -Stato- ritiene giuste. Ma cosi' non potra' continuare ancora per molto, specialmente nell'ambito della pubblica istruzione dove, tutte le politiche del passato (identiche a quella approvata dalla Camera oggi) hanno dato come risultato l'abbandono dell'interesse verso la scuola da parte degli utenti/sudditi.
Per meglio venire incontro a chi nel 2000 e' piu' adulto di coloro che vorrebbero obbligarlo a scuola, bisognerebbe prendere atto che si ha a che fare con persone gia' adulte, cominciando ad abbassare la maggiore eta' a 16 anni, per stabilizzarla, poi, sui 14.
Per queste ragioni abbiamo inviato a tutti i senatori le nostre considerazioni, perche', anche se non completamente, considerino questa nostra fotografia, e non avvallino una riforma che tende solo a fermare la presenza responsabile dei giovani nella vita sociale,
 
 
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